Le parole del consigliere comunale di Ponsacco Pericle Tecce circa l’ultimo consiglio comunale tenutosi ieri, 29 dicembre in merito all’acquisto di un appartamento sito nel complesso immobiliare giornalisticamente denominato Palazzo Rosa.
“Quando si parla oggi di politica si usano spesso termini come competenza, onestà, affidabilità, buonafede, riferendosi essenzialmente a una buona politica. La dote più sottile ma anche più pervasiva che dovrebbero avere i singoli personaggi politici o gruppi di loro è la visione, cioè quella capacità di guardare avanti e di indirizzare le scelte politiche verso un complesso di azioni che prefigurano il domani, ovviamente il domani di una intera comunità o territorio. E allora la visione cos’è? La visione è allo stesso tempo quello che precede e prelude al concepimento dei programmi e la materia prima della quale i programmi sono fatti. Tutto quello che non ha la sinistra soprattutto quella di Ponsacco e lo ha dimostrato, per l’ennesima volta proprio venerdì sera.
Durante il consiglio comunale, infatti, la maggioranza ponsacchina ha chiesto l’autorizzazione a partecipare all’asta giudiziaria per l’acquisto di un appartamento nel complesso immobiliare Belvedere, giornalisticamente denominato “PALAROM” e oggetto di numerose cronache locali e nazionale per il degrado in cui versa a causa di chi lo occupa e per le risse e i numerosi atti illeciti derivati dal lassismo dell’amministrazione. Ci è stato chiesto il consenso a partecipare all’asta per l’acquisto di un appartamento con prezzo base 26.000,00 con lo scopo di metterlo a disposizione in un progetto di cohousing – tutt’oggi a noi sconosciuto – . L’importo sarebbe allettante, ma crediamo che una buona amministrazione avrebbe dovuto quantomeno valutarne le conseguenze dell’acquisto e sottoporle per intero a tutto il consiglio. In quell’occasione non ci è stato fornito le l’elenco di molte altre spese, come l’importo per le parti a comune da sanare, le quote millesimali di partecipazione sulle stesse, le spese per ottenere il certificato antincendio (operazione interrotta da anni), tutte le spese a comune con gli altri potenziali condomini finché non si ottenga il ripristino ed il risanamento dei luoghi, il probabile accertamento dell’Agenzia delle entrate sul costo dell’operazione, a quanto ammonteranno le spese condominiali per l’eventuale famiglia che un giorno abiterà in quel complesso. Tutte osservazioni lecite le nostre, soprattutto dopo aver reperito e letto la documentazione sul sito delle Aste giudiziarie, documento non fornito dalla stessa amministrazione – sarà stata una mancanza?
Altro aspetto allarmante è lo stato dell’edificio in questione, in quanto nella perizia si leggono testuali parole: “L’edificio presenta uno stato di manutenzione scadente con componenti architettonici ed impiantistiche in deterioramento e manomesse”. Cosa secondo noi da non sottovalutare. Fortemente convinti che, proprio in quell’aula le nostre domande avrebbero dovuto trovarne delle risposte, per rispetto e trasparenza soprattutto nei confronti dei cittadini, ma così non è stato. Per ovvi motivi, ma in virtù di tante mancate risposte e considerazioni – ricordiamo il progetto PINQUA (progetto comunale per l’acquisto dell’immobile poi bocciato dalla regione perché non attuabile) – e di tutti gli interrogativi che avrebbe dovuto porsi chi amministra, io in qualità di consigliere comunale di Fratelli d’Italia ho votato contrario a questa proposta. Ci sono enormi lacune di visione e troppe ombre riflesse su questa operazione. Ma d’altra parte per avere una visione con programmi, costi, disegni e progetti bisogna avere un’abilità che la sinistra non possiede e ciò è dimostrato dall’approssimazione con la quale ci hanno sottoposto l’operazione in consiglio comunale e le tante vicende giudiziarie in corso – non per ultimo la vicenda sulla casa da abbattere della famiglia CERRETINI. La rigenerazione di quel palazzo va intrapresa con un progetto più vasto, magari coinvolgendo e cooperando con imprenditori e imprese serie per rilevare la struttura in maniera congiunta con il vero scopo di ridare al cittadino quella parte del paese ormai risucchiata da un capitolo oscuro protratto negli anni da chi ci governa.
Non dimenticandoci che proprio per le vicende in corso, l’amministrazione è nell’elenco dei ceditori, credito che ammontava a circa 600 mila euro e questo, se affrontato con maturità e serietà politica potrebbe agevolare la futura amministrazione dopo le elezioni nel giugno 2024 nel reperire gli alloggi quasi a rimborso per i crediti da avere. Purtroppo in quest’ultima amministrazione non si sta vedendo niente di tutto ciò, reagiscono quasi di istinto senza approfondire le situazioni, affrontano le tematiche esclusivamente come una competizione sfrenata, una corsa a ostacoli con un unico obiettivo: arraffare quanti più voti possibili per tentare di vincere alle prossime comunali, con tutti i mezzi consentiti.
Ponsacco, quindi, ha bisogno di politici con una visione. Bisogna fermarsi, riflettere, farsi venire almeno un’idea (chiara e realizzabile!) che sia allo stesso tempo un’interpretazione del presente e una prefigurazione del futuro della società ponsacchina. D’altra parte, che cos’è la politica se non questo? Ma al tempo stesso il paese ha anche urgente bisogno di concretezza, come sostiene il futurista americano Joel A. Barker: dobbiamo riscoprire il fare, soprattutto da parte della politica “La visione senza azione è semplicemente un sogno. L’azione senza visione è solo un passatempo. La visione con l’azione può cambiare il mondo!”. Ma non è questo il caso, finché Ponsacco resta nelle mani immature di questa sinistra”.
Fratelli d’Italia – Ponsacco
Il Consigliere Comunale Tecce Pericle