Bentornata, Serie A. Pisa ti aspettava a braccia aperte.

Certe notti non si dimenticano. E quella di ieri, che ha avvolto Pisa dopo la promozione in Serie A, resterà per sempre incastonata nella memoria collettiva, come un diamante nerazzurro che brilla nel cuore della città.
Un’Arena Garibaldi stracolma di passione, di volti bagnati dalle lacrime, di mani alzate verso il cielo. Lì, davanti a migliaia di tifosi in delirio, Antonio Caracciolo ha sollevato la Coppa Nexus, simbolo di un traguardo atteso, sognato, sudato. La Serie A torna a vestire i colori del Pisa Sporting Club, e questa volta lo fa con una colonna sonora degna della storia: il nuovo inno ufficiale è firmato e interpretato dal Maestro Andrea Bocelli.
Pisano, tifoso vero, uomo di musica, Bocelli ha voluto regalare alla sua squadra un’opera emozionante, potente, intrisa d’amore per quella maglia che unisce generazioni. Quando la sua voce ha iniziato a risuonare tra le mura dell’Arena, un brivido ha attraversato la città intera. È stato un momento sospeso nel tempo, in cui sport, arte e appartenenza si sono fusi in un abbraccio eterno. Ma non era che l’inizio.
Dopo la cerimonia, la squadra ha voluto regalare un’immagine che resterà nella storia: la salita sulla Torre di Pisa, simbolo universale della città, dove è stato srotolato uno striscione gigante con una sola lettera, la più attesa: una “A”, fiera e solenne, che ha tremato al vento dei cori. Pisa l’ha guardata con gli occhi lucidi e il cuore in gola.
E poi via, in parata sui lungarni, su un pullman scoperto che sembrava galleggiare sul mare umano accorso per salutare gli eroi. Decine di migliaia di persone, famiglie intere, bambini sulle spalle dei padri, mani che sventolavano bandiere nerazzurre come onde in festa. Cori, applausi, fuochi d’artificio che hanno colorato il cielo sopra l’Arno, come se ogni stella volesse unirsi al canto.
Inzaghi e i suoi ragazzi, protagonisti di un’impresa che ha riportato Pisa dove merita di stare, hanno condiviso ogni istante con la loro gente, rendendo la città un’unica, gigantesca curva.
È la favola di una squadra che non ha mai smesso di crederci, di un popolo che ha camminato accanto a lei tra difficoltà, delusioni e rinascite. È il ritorno di Pisa tra i grandi. E questa volta, con la voce di Bocelli a fare da eco, sembra davvero l’inizio di qualcosa di immortale. Bentornata, Serie A. Pisa ti aspettava a braccia aperte.