FAUGLIA. “In riferimento alla visita di Matteo Salvini del 14 agosto scorso, vorremmo ancora una volta ribadire come la visita sia stata condotta nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza e che la forma di pecorino “Il Pistacchio” in questione sia stata omaggiata a conclusione della stessa.”
Spiegano su Facebook Remo, Stefano, Marco e Benedetta Busti con un post sulla pagina del Caseificio Busti, quest’ultimo al centro della bufera di questi giorni per la visita di Matteo Salvini con la mascherina calata (vedi articolo).
“Il Caseificio Busti è da sempre aperto a tutti, al di là dell’ideologia politica. Ogni anno, la nostra azienda organizza centinaia di visite guidate per privati, operatori di settore, scuole e giornalisti. Ci rammarica l’utilizzo sconsiderato di parole forti come ‘boicottaggio’, soprattutto in un momento storico così difficile, non solo per la nostra realtà ma per tutto il Sistema Paese” – si difendono i proprietari dell’azienda, oggi finita al centro delle polemiche.
“Nel rispetto della nostra storia, delle 120 famiglie che lavorano con noi, dei nostri clienti – continuano – invitiamo tutte le forze politiche e tutti coloro che in queste ore stanno strumentalizzando i fatti accaduti a smorzare i toni della polemica. Vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che, sia in forma pubblica che privata, ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e solidarietà. Non è nostro interesse occuparci di politica e da subito torneremo a concentrarci sul nostro lavoro, dedicando tutte le energie alla nostra Azienda” – concludono.