E’ accaduto sabato scorso, a ridosso dell’orario di chiusura.
Sabato sera, poco prima delle 20, un supermercato di via Togliatti a Castelfiorentino è stato teatro di una rapina a mano armata. Due malviventi, armati di pistola, hanno fatto irruzione nel punto vendita, approfittando del fatto che il supermercato fosse quasi vuoto a ridosso dell’orario di chiusura. I rapinatori hanno agito con rapidità e precisione, dirigendosi immediatamente verso le casse. Hanno minacciato la cassiera con l’arma, costringendola a consegnare l’intero incasso. Dopo aver arraffato il bottino, i due si sono dileguati senza lasciare tracce. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito durante l’assalto, ma la paura tra chi si è trovato di fronte ai banditi è stata enorme. Nonostante lo choc, la cassiera e i colleghi sono riusciti a dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze dei presenti e avviato le indagini per risalire all’identità dei rapinatori. La notizia si è rapidamente diffusa nel quartiere, suscitando sconcerto e sgomento tra i residenti.
Sull’accaduto è intervenuta anche Susi Giglioli, capogruppo della Lega in consiglio comunale e commerciante, che ha espresso solidarietà ai lavoratori del supermercato. Giglioli ha ricordato di essere stata a sua volta vittima di una rapina a mano armata in passato, sottolineando l’urgenza di garantire maggiore sicurezza per i commercianti e i cittadini: “Nessuno può sapere che cos’é una rapina a mano armata fino a quando non si trova una pistola davanti. Quasi 10 anni fa alle 16.30 di pomeriggio … E sottolineo in pieno giorno… Due personaggi con un casco da moto sono entrati nel mio negozio – all’inizio pensavo fosse uno scherzo – poi mi sono trovata rinchiusa nel bagno con la commessa e un cliente mentre depredavano la cassa con l’arrivo di altri clienti che entravano e poi uscivano con la pistola in pugno tra i ragazzi che uscivano da scuola. La signora che ci liberò era più morta di noi perché non vedendo nessuno dentro il negozio pensò che il peggio fosse accaduto mentre i carabinieri arrivavano a sirene spiegate contro mano lungo i viali È una forma di violenza che non si dimentica perché chi ti sta davanti è deciso a farti del male pur di derubarti e non sai le conseguenze, non sai le reazioni, non sai in quel momento chi potrebbe entrare, sono dinamiche imprevedibili. Allora il tutto fu liquidato come ‘fatto occasionale’ e non so se fu anche a seguito di quell’episodio che per me il ‘fatto occasionale’ divenne politicamente inaccettabile. Di sicuro è un segnale che non va trascurato sopratutto perché si apre una nuova dinamica sulla sicurezza del lavoro, imprevedibile e con incalcolabili conseguenze. Da anni sto sollecitando le telecamere all’entrata e all’uscita del paese. Dobbiamo sapere chi circola, chi entra e chi esce dal nostro paese. È una questione di sicurezza ma anche di individuare nel più breve tempo possibile responsabilità certe. Piena fiducia all’operato delle forze dell’ordine e solidarietà ai dipendenti“.