La nuova ordinanza del Ministero della Salute, varata lo scorso 15 novembre, ha cambiato colore ad alcune regioni di Italia: Campania e Toscana sono passate in zona rossa, mentre Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Marche si sono trasferite in zona arancione (leggi QUI).
Su queste misure molti presidenti di Regione non si sono detti d’accordo ed ecco che spingono il ministro Roberto Speranza già ad un cambio colore per la prossima settimana. La richiesta, tuttavia, resta quasi impossibile da accontentare. Come vi abbiamo anticipato QUI, il presidente della Toscana Eugenio Giani ai microfoni di SkyTg24 ha ribadito dubbioso come la decisione sia stata ingiustamente presa su dati dall’1 all’8 novembre, quando in realtà dal 9 novembre i dati si erano poi quantomeno stabilizzati. Il provvedimento tuttavia era stato preso e l’obiettivo di allentare la morsa è slittato a metà dicembre, periodo in cui Giani si augura di far cambiare idea al governo, prevedendo così che la Toscana resti zona rossa per un altro mese.
Le difficoltà sono molte e, come spiega oggi Repubblica, il meccanismo dell’ultimo Dpcm prevede che le Regioni possano chiedere la revisione della propria fascia solo dopo una settimana dall’entrata, in base al monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità. Quei numeri si dovranno poi confermare per due settimane consecutive prima di poter ufficializzare l’uscita dalla zona assegnata dall’ordinanza. Ecco dunque che ci vorranno almeno tre settimane, una volta entrati in zona rossa o arancione, per cambiare colore. Ipotizzando questa tempistica, allora, Lombardia e Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta potrebbero uscire dalla zona rossa dal 27 novembre, così come Puglia e Sicilia dall’area arancione. Altre Regioni dello stesso colore come Abruzzo, Basilicata, Umbria e Liguria potrebbero uscirne dal 4 dicembre, al pari della rossa Bolzano. Per quanto riguarda Toscana e Campania, rosse dal 15 novembre, potrebbero cambiare regime dall’11 dicembre, così come le arancioni Friuli, Marche ed Emilia Romagna.
L.C.