Dopo otto giorni dalle cariche della polizia contro un corteo per la pace non autorizzato, quasi seimila persone si sono riversate a Pisa oggi, sabato 2 marzo, per partecipare alla manifestazione pro-Palestina e in solidarietà con gli studenti del liceo artistico Russoli.
Tanti giovani, ma anche anziani, famiglie con bambini, ultras, politici comunali e nazionali e sindacati.
Il percorso è chiaro: il corteo, partendo da Piazza Vittorio Emanuele II, passa per Corso Italia, supera Ponte di Mezzo e si dirige alla Prefettura di Pisa per poi proseguire accanto alla Questura e infine, passando per via san Lorenzo arriva a Piazza dei Cavalieri.
Molti sono stati i cori a favore della Palestina, di attacco a Israele e al primo ministro Benjamin Netanyahu, contro il Partito Democratico (del quale erano presenti alcuni esponenti cittadini), il governo “reazionario” di Giorgia Meloni, la NATO e l’Unione Europea, accusata di essere “complice del terrorismo”.
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L’unica tappa del percorso è stata la prefettura, durante la quale il corteo si è fermato per chiedere le motivazioni e una maggiore chiarezza su quanto avvenuto; le dimissioni del questore di Pisa, dell’onorevole Edoardo Ziello per le sue frasi contro gli studenti manganellati e degli agenti responsabili delle violenze di venerdì scorso; la bodycam sulle divise di ogni agente delle forze dell’ordine. Dopo queste richieste, la manifestazione ha proseguito nel suo percorso.
Mentre passavano accanto alla Questura, gli ultras del Pisa fanno sentire la loro voce con dei cori, dopo che sabato scorso in quello stesso punto gridarono a gran voce per chiedere le dimissioni del questore Sebastiano Salvo. Non c’è però nessun intoppo e il corteo è arrivato finalmente a Piazza dei Cavalieri. Migliaia di persone circondano la piazza e mentre il sole inizia a calare, intorno alle 18, una gigantesca bandiera della Palestina irrompe tra i partecipanti festosi, segnando la fine della manifestazione. Dopo circa tre ore dall’inizio del corteo, la giornata dei manifestanti finisce senza che ci siano stati incidenti o scontri con le forze dell’ordine. Di MF