Premio a Nicola Montemurro, neurochirurgo dell’Aoup.
Il dottor Nicola Montemurro – dell’unità operativa Neurochirurgia, diretta dal dottor Gaetano Liberti – il prossimo 13 ottobre, a Napoli, in occasione del 71° congresso nazionale della SINch (Società Italiana Neurochirurgia) riceverà dall’Associazione Ginetta Ferraguti il riconoscimento per il miglior articolo sulla cura dei tumori cerebrali maligni pubblicato, come primo autore, da un ricercatore under 40.
Montemurro è autore di sessanta pubblicazioni in vari ambiti della neurochirurgia, autore di capitoli di volumi e membro di diverse società scientifiche, tra cui Eans (European Association of Neurosurgical Societies). L’articolo che sarà premiato a Napoli, uscito nel 2021 su Clinical Neurology and Neurosurgery, si intitola: “Surgical outcome and molecular pattern characterization of recurrent glioblastoma multiforme: A single-center retrospective series”.
Condotto assieme ad altri neurochirurghi pisani e in stretta collaborazione con le unità operative Anatomia patologica 1 – diretta dal professor Giuseppe Antonio Naccarato – e Radioterapia – diretta dalla professoressa Fabiola Paiar – lo studio dimostra che una resezione chirurgica massimale al primo intervento e alla recidiva di questi tumori maligni cerebrali altamente aggressivi, associata a una chemioterapia adiuvante, impattano positivamente sulla sopravvivenza dei pazienti. È stato inoltre evidenziato che tra il primo e il secondo intervento si verifica un cambiamento del genoma del tumore.
Il dottor Liberti sottolinea come “il premio conferito al dottor Nicola Montemurro sia la conferma dell’eccellente lavoro di equipe svolto in questi anni dai medici della Neurochirurgia dell’Aoup. Non a caso Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha collocato Pisa al diciottesimo posto in Italia, e prima in Toscana, per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dal trattamento chirurgico dei tumori cerebrali”. “Dobbiamo far tesoro – continua Liberti – della presenza nelle nostre strutture sanitarie toscane e nei luoghi di ricerca clinica di figure professionali preziose, da promuovere e incentivare prima che altri se ne approprino, perché oltre alla propria complessa attività clinica di tutti i giorni si pongono il problema della continua ricerca per sconfiggere patologie tremende e insegnano alle nuove generazioni di studenti in medicina, ai medici del domani, il metodo per meglio conoscere il male e colpirlo nel suo punto debole”.
Fonte: ao-pisa.toscana.it