L’associazione di Partite Iva critica l’introduzione del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro e si fa avanti con alcune proposte.
TOSCANA. Apit Italia interviene sull’utilità del Green Pass attraverso la voce del presidente Massimo Gervasi, e di quella del segretario nazionale Raffaele Saviano: “Il Governo con l’introduzione del Green Pass ha peccato di presunzione sottovalutando, come sempre, le conseguenze. Siamo l’unico paese al mondo – afferma Gervasi – che chiede il Green Pass per lavorare; le conseguenze per molte imprese sono limitative e limitanti: sospendiamo dal lavoro i nostri migliori dipendenti, con difficoltà li sostituiamo, abbiamo funzioni di polizia ed ogni volta il rischio di essere sanzionati è a nostro carico, in tutto questo lo Stato parla di PIL in crescita, cosa che fa sorridere poiché è strano che il Prodotto Interno Lordo di un paese cresca se poi di fatto non c’è occupazione”.
L’associazione a tutela delle partite Iva del territorio pretende azioni dal governo. “Il nostro atteggiamento verso le istituzioni rimarrà il medesimo, spiega Raffaele Saviano, avvicinarle ed informarle sulle tematiche dei settori e dei comparti più in sofferenza, creare con loro la giusta sinergia. Ad oggi, questa è l’unica strada che può permettere al nostro paese di tornare ad essere il fiore all’occhiello nel mondo dell’imprenditoria mondiale.”
Ecco le richieste di Apit Italia al Governo:
- una vera RIFORMA FISCALE con un piano di ripartenza e rilancio dell’economia delle imprese italiane basato sul resettaggio del regresso (condono tombale) ;
- RESET degli archivi dell’Agenzia di Riscossione con SALDO E STRALCIO al 10% di tutte le cartelle maturate entro il 30 settembre 2021;
- RESET di tutte le LITI PENDENTI nelle Commissioni Tributarie;
- Riforma delle COMMISSIONI TRIBUTARIE ove sono evidenti gli enormi conflitti di interesse;
- RESET di tutti gli AVVISI BONARI con risoluzione in percentuale ridotta;
- CANCELLAZIONE automatica di tutte le Cartelle prescritte;
- Abolizione dell’AGIO (incentivo sugli accertamenti) per i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate;
- Ammortizzatori sociali anche per le imprese;
- Maggiori semplificazioni e minore burocrazia;
- Riforma del CUNEO FISCALE basato sulla DEFISCALIZZAZIONE e DECONTRIBUZIONE;
- Adeguata tassazione alle Multinazionale e alle aziende italiane migrate all’estero con evidenti motivi di pagare meno tasse in Italia e con la presunzione di creare concorrenza sleale nei confronti di chi opera direttamente in Italia.