Il nuovo primato internazionale raggiunto dal Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup: in contemporanea in quattro distinte sale, quattro fra gli interventi robotici più complessi (chirurgia pancreatica, urologica, toracica e cardiaca).
Il nuovo primato internazionale raggiunto dal Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup è che, da ormai un paio di mesi, è in grado di eseguire nello stesso giorno, in contemporanea in quattro distinte sale, quattro fra gli interventi robotici più complessi: chirurgia pancreatica, urologica, toracica e cardiaca.
Si conferma quindi modello organizzativo vincente grazie alla centralizzazione delle competenze ultraspecialistiche (con la rotazione dei professionisti di tutta l’Area vasta nord-ovest), alla standardizzazione delle procedure e all’ottimizzazione dei costi. Nel Centro si avvicendano ogni anno 36 chirurghi di specialità diverse, che eseguono 31 tipologie differenti di interventi per un totale di 1600 procedure. A Pisa è partita da alcuni mesi con successo anche la cardiochirurgia robotica, a coronamento di un ambizioso progetto di sviluppo al quale ha lavorato da alcuni anni e con determinazione lo staff della Sezione dipartimentale di Cardiochirurgia diretta dal professore Andrea Colli, con il sostegno di Aoup e dell’Università di Pisa, per portare anche questa specialistica nell’ampio ventaglio di offerta del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup diretto dalla professoressa Franca Melfi.
“Il programma di cardiochirurgia robotica – dichiara il professor Colli – come avevo annunciato già a fine pandemia, rappresentava uno degli obiettivi strategici assistenziali che ci eravamo prefissati di raggiungere con l’Ateneo e la Direzione aziendale per consolidare in maniera forte e inequivocabile la rinascita della cardiochirurgia pisana. Oggi che questo traguardo è stato raggiunto è doveroso ringraziare tutto il personale infermieristico, tecnico, ausiliario e medico della cardiochirurgia e del centro robotico, della cardioanestesia (dottor Carmelo Vullo) e dell’anestesia robotica (dottoressa Claudia Cariello) perché insieme siamo riusciti a realizzare un obiettivo prestigioso, tecnicamente molto complesso ma che ha già generato e continuerà a generare risultati clinici straordinari in una popolazione di pazienti critici. Il ringraziamento va anche a tutti i colleghi che lavorano in ogni altro reparto, o struttura dell’ospedale di Pisa e di tutti gli ospedali dell’Area vasta nord-ovest con i quali ogni giorno collaboriamo intensamente per offrire cure d’eccellenza per ogni cittadino. Non è possibile elencarli tutti perché sarebbe una lista infinita, visto che la cardiochirurgia è interconnessa con ogni reparto, ogni specialità o servizio dell’ospedale. Come il cuore è al centro dell’organismo e comunica con tutti gli organi e apparati, così facciamo noi ogni giorno.
Il programma robotico di rivascolarizzazione miocardica (Robotic Minimally Invasive Direct Coronary Artery Bypass Grafting, R-MIDCABG) – prosegue il professor Colli – ci ha permesso di trattare a cuore battente, con solo alcune piccole incisioni sul torace, pazienti molto complessi per la malattia cardiaca e per le numerose patologie associate. Sono stati operati in anestesia generale ma risvegliati immediatamente dopo la procedura, cosicché hanno potuto mobilizzarsi in tempi rapidissimi. In questo modo la loro degenza è stata brevissima. Questo fa parte del più ampio concetto Eras (Enhaced recovery after surgery, miglior recupero post-chirurgico) che stiamo implementando per ogni tipo di intervento di chirurgia cardiaca che prevede un lavoro multidisciplinare significativo in tutte le fasi del ricovero (pre-operatorie con la pre-abilitazione, operatorie con tecniche chirurgiche e anestesiologiche specifiche e post-operatorie con una fisioterapia molto intensa). Il progetto robotico, insieme a quelli già implementati di chirurgia transcatetere e micro-invasiva, ci offrono l’opportunità di costruire un percorso gestionale nuovo, finalizzato al raggiungimento di un’offerta di cura personalizzata, di qualità, che vede al centro il paziente e non solo la malattia, e dove le risorse e le competenze sono organizzate in sinergie collaborative.
Per il successo del progetto cardiochirurgico robotico, uno speciale riconoscimento va alla dottoressa Laura Besola, che ha eseguito tutti questi interventi di altissima specialità, condividendo e coordinando l’esperienza formativa maturata grazie al supporto della Società Europea di Chirurgia cardiaca e toracica (EACTS), a riprova che la competenza clinica, l’alto profilo scientifico e le esperienze internazionali possono rappresentare il volano del cambiamento e miglioramento di cui il nostro Paese ha costantemente bisogno. Altri progetti e nuove opportunità per il nostro ‘Centro cuore’ sono già in fase di sviluppo su diversi ambiti clinici e di ricerca per cui – conclude – dobbiamo solo continuare a lavorare tutti insieme su questo avvincente futuro”.