
Nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio ha anticipato alcune delle restrizioni che dovrebbero essere inserite nel prossimo Dpcm.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito a Montecitorio e Palazzo Madama sulle misure che il governo inserirà in un nuovo Dpcm per contenere l’epidemia da coronavirus.
Il premier ha fatto sapere che che nel prossimo Dpcm, che dovrebbe essere approvato oggi o mercoledì, saranno indicati “tre scenari di rischio con misure via via più restrittive”. Conte ha sottolineato la necessità di introdurre un regime di restrizioni differenziato a seconda della criticità delle diverse zone del Paese. Insomma, non il lockdown generalizzato introdotto a marzo ma un piano modulabile a seconda del tasso di contagio Rt e di altri 20 parametri tecnico-scientifici. Lo riporta la stampa nazionale.
Per quanto riguarda le restrizioni che il prossimo Dpcm dovrebbe imporre a livello nazionale, Conte ha parlato della chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, di limitazioni agli spostamenti tra regioni salvo ragioni di necessità, sono stati previsti anche limiti alla circolazione delle persone “nella fascia serale più tarda” (ma non è stato indicato l’orario preciso del “coprifuoco”), inoltre è prevista la chiusura dei musei, delle sale bingo e di scommesse, la riduzione al 50 per cento della capienza dei mezzi pubblici e infine è stata prevista la possibilità di un passaggio della didattica a distanza al 100% nelle scuole secondarie di secondo grado.
Dopo la discussione in Aula, la Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza che autorizza il governo “a intervenire con misure restrittive crescenti”. La risoluzione è stata approvata con 284 voti favorevoli, 178 astenuti (il centrodestra) e 1 contrario. Anche l’Aula del Senato ha infine approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni di Conte riguardo alle nuove misure per contenere l’epidemia con 140 sì, 104 astenuti e 5 voti contrari.
M.S.