PISA. Il Prof. Bonino Professore Ordinario di Gastroenterologia, conosciuto in tutto il mondo ci racconta una straordinaria esperienza vissuta all’ombra del Nobel
“Era il 1975 quando Harvey J. Alter caratterizzò una nuova forma di epatite post-trasfusionale non causata dai virus dell’epatite A o B e per questo denominata, Non-A, Non-B. I suoi studi alla Banca del Sangue del NIH di Bethesda permisero negli anni successivi di identificare nei pazienti affetti da questa malattia i giusti sieri che furono utilizzati come inoculi di riferimento per gli esperimenti di trasmissione seriale dell’infezione negli animali (scimpanzè).
Tali studi condotti all’NIH da Alter e Dan Bradley al CDC di Atlanta permisero di ottenere il materiale biologico essenziale che Michael Houghton e collaboratori alla Chiron Corporation (Emeryville, San Francisco) di arrivare all’isolamento del primo clone virale e caratterizzazione del virus e degli antigeni target della risposta anticorpale. Successivamente Charles M. Rice identificò il meccanismo di replicazione virale che permise lo sviluppo dei farmaci antivirali che ora curano l’epatite cronica C. Il professor Ferruccio Bonino, già professore ordinario di Gastroenterologia all’Università di Pisa lavorava nel 1979 al National lnstitute of Allergy del NIH di Bethesda nella sezione dell’epatite come visiting scientist al seguito del Prof. Mario Rizzetto di Torino con cui collaborò per la scoperta del virus dell’epatite D (virus difettivo che super-infetta i portatori del virus dell’epatite B).
Sin dal 1980 ricorda Bonino “il nostro gruppo ha collaborato strettamente con Michael Houghton in particolare organizzando la raccolta dei campioni biologici di riferimento dai pazienti con epatite allora definita NANB. In Italia furono raccolti i sieri dai centri di Torino (prof. Verme e Rizzetto) dove lavorava allora Bonino e di Milano dal centro di riferimento dei pazienti emofilici che a causa delle frequenti trasfusioni erano più esposti all’epatite NANB (prof. Mannucci e Colombo). Tale collaborazione di ricerca continua tuttora coordinata dalla Prof. Maurizia R, Brunetto che dirige l’UO di Epatologia dell’AOUP di Pisa e oltre a contribuire agli studi sull’epatite C e coordinare il gruppo di lavoro della Regione Toscana per la cura e per il controllo dell’epatite cronica C (lanciato dalla Regione Toscana nel 2018) identificò proprio nello stesso anno 1989 la variante del virus dell’epatite B responsabile dell’epatite cronica B, HBeAg negativa principale causa della cirrosi e del tumore del fegato assieme all’epatite C.
Ma non è ancora finita la sfida scientifica sull’epatite C perché «sarà definitivamente vinta solo con il vaccino» al cui studio e sviluppo il gruppo di Pisa è tuttora impegnato.”