Ci separano ancora 10 giorni dal prossimo Dpcm, in programma il 3 dicembre, quando scadrà quello attuale. Come sappiamo, da giorni il Governo è già a lavoro per i possibili piani in vista dell’arrivo delle festività.
Le prossime saranno giornate decisive, che porteranno ad una nuova definizione della divisione del Paese per fasce di rischio. Il sottosegretario alla Salute Zampa parla di possibili “deroghe sugli spostamenti tra Regioni”, ma specifica che non ci saranno concessioni per eventi in piazza, né per le feste, soprattutto a Capodanno. Quindi niente “Liberi tutti”, tuttavia una boccata di ossigeno dovrebbe arrivare.
Per quanto riguarda il tema spostamenti, la formula con la quale saranno decise le misure non è ancora stata stabilita, sebbene non dovrebbe essere abbandonato il sistema dell’Italia divisa in fasce. Spostamenti vietati nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni. “Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra Regioni, ma ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili delle deroghe” – dice Zampa. Si va comunque verso la possibilità di far sì che quelle tante persone che lavorano fuori sede possano riabbracciare i propri familiari. Di certo sarà consentito il ritorno nei luoghi di domicilio o residenza, ma altrettanto certo è che l’esecutivo vuole evitare l’esodo di massa da Nord a Sud, visto quanto accorso lo scorso 9 marzo. “In base al modello costruito sarebbe possibile spostarsi tra le Regioni solo se tutte fossero zona gialla. Bisogna comunque evitare gli spostamenti non essenziali” – afferma il ministro Speranza a Che Tempo che fa.
Importante l’intervento che potrebbe interessare il commercio, “pensiamo che sarà possibile scambiarci i doni – dice infatti Conte – e permettere all’economia di crescere.” In questo caso i negozi potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia per evitare assembramenti e consentire lo shopping. Ci sarà anche l’apertura dei centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi e saranno contingentati gli ingressi, non solo nei negozi, ma anche in strade e piazze, soprattutto in alcune grandi città e nel weekend.
Per quanto riguarda le fasce a minor rischio, potrebbe essere concessa la riapertura a bar e ristoranti, magari nelle ore serali, con un limite di 6 persone a tavolo. Sul fronte Cenone in casa ci saranno delle raccomandazioni e non divieti, che sono inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei ed al massimo solo conviventi e parenti stretti. “Più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio” – ricorda Zampa.
Infine sul coprifuoco, fissato attualmente alle 22 in tutta Italia, potrebbe esserci la possibilità di uno slittamento alle 23 o a mezzanotte, ma per la sera del 24 e per quella dei 31 c’è anche l’ipotesi che possa arrivare fino all’una di notte. Nessuna deroga sarà invece concessa per eventi in piazza o in altri luoghi d’aggregazione, né per le feste private, soprattutto per Capodanno.
L.C.