TOSCANA. Natale meglio un abete vero: non inquina, cura l’ambiente e aiuta l’economia del territorio.
A consigliare di comprare alberi natalizi fatti di legno, linfa e aghi al posto di quelli finti è Confagricoltura Toscana. “L’albero di plastica ha levati costi sia di costruzione che di smaltimento, inquina quando viene prodotto e quando viene smaltito, mentre quello vero produce ossigeno, riduce l’anidride carbonica e porta ricchezza al territorio”, afferma il presidente Marco Neri.
E’ una scelta solidale, sostenibile e anche sociale: in un momento in cui il comparto florovivaistico è duramente colpito dall’azzeramento dell’export, significa anche aiutare le imprese del settore a reggere alla crisi. “Il florovivaismo è un comparto fondamentale per l’economia e l’agricoltura della nostra regione, si pensi che solo nell’area di Pistoia ci sono 5mila ettari di vivai in cui lavorano migliaia di persone generando un indotto che è il più alto d’Italia. Questo settore va sostenuto, in un momento difficile in cui il mercato interno è rimasto l’unico sbocco: il 70% della produzione di piante e fiori della Toscana è diretto all’estero, ma ora le esportazioni sono quasi azzerate per le difficoltà dei contatti e dei trasporti” spiega Neri.
Da qui l’appello ad acquistare alberi e stelle di Natale nei vivai del territorio, a chilometro zero.