VALDERA. Ancora protagonista il territorio della Valdera che affronta nel migliore dei modi una crisi come l’ormai nota emergenza sanitaria: innovando. Questa volta una nuova idea arriva da quattro architette che dopo anni trascorsi insieme all’Università di Architettura di Firenze hanno deciso di rimettersi insieme a lavorare fianco a fianco per un progetto innovativo e rivoluzionario.
Buti, Ponsacco, Pontedera e Calcinaia, sono i quattro comuni dai quali provengono le quattro neo archittette rispettivamente: Carlotta di Sandro, Ludovica Aringhieri, Federica Frino e Bianca Cartacci. Il progetto ideato dal quartetto di 27enni della Valdera si chiama ISOLA.TI: lo scopo è quello offrire alle spiagge, soprattutto a quelle piccole, nuovo spazio attraverso piattaforme galleggianti in mare. Una soluzione che aiuterebbe concretamente gli stabilimenti balneari costretti a ridurre ombrelloni per rispettare le norme di distanziamento sociale. Ma non solo, Isola.ti prova anche a integrare quei luoghi meno accessibili per natura, come le scogliere, e punteggiare i laghi e i bacini balneabili.
Il progetto ha riscosso successo e complimenti dagli addetti ai lavori e non, tanto che Il Corriere della Sera gli ha dedicato un interessante articolo. “Alla base di Isola.ti – spiegano le quattro architette – c’è un solido concetto: abbiamo pensato la società pre-covid come un puzzle che si disgrega di fronte all’emergenza Corona Virus. Il singolo tassello del puzzle, ovvero l’ISOLA, rappresenta la partenza del nostro progetto.”
IL PROGETTO. Piccole isole, di circa 3 x 3 metri, da ormeggiare in mare non lontane dalla riva. Le piattaforme galleggianti sono ancorate al suolo e sono progettate con materiali ecosostenibili (legno e plastica riciclata o wpc). ISOLA.TI è un progetto di reazione al momento che stiamo vivendo, vede al futuro con ottimismo senza cadere nell’immaginario irrealizzabile, è concreto. Dietro tutto questo c’è un trucco: il cambio di prospettiva che vede l’isolamento come occasione.
Diverse le piattaforme, a seconda delle esigenze. Un primo tipo di piattaforma, quella più semplice, è priva di ogni copertura o arredo perfetta per chi vuole prendere il sole. Altre isole possono essere arredate con ombrelloni, lettini e copertura. Isola.ti non è un rimedio temporaneo, ma guarda al domani: “In futuro – spiegano al Corriere della Sera – possono trasformarsi in un parco acquatico, oppure essere utilizzate per proiezioni cinematografiche o ancora per metter su un’area lounge per gustarsi un aperitivo al tramonto”.