Nardini: “La nostra sfida è tradurre ricerca e conoscenza in sviluppo economico e lavoro, e sono certa che questi laboratori si riveleranno un passo importante in questa direzione”.
Lo ha detto l’assessora all’istruzione, formazione lavoro università e ricerca Alessandra Nardini nel corso della sua visita di oggi ai CrossLab, i laboratori-pilota per la nuova rivoluzione industriale gestiti dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa all’interno del Polo tecnologico di Navacchio. Assieme a lei, il sindaco di Cascina Micheangelo Betti e il presidente del Polo Tecnologico di Navacchio Andrea Di Benedetto. A fare gli onori di casa Andrea Caiti, direttore del Dipartimento di ingegneria dell’informazione.
“L’Università di Pisa – ha proseguito l’assessora – vanta questo dipartimento che un’eccellenza a livello nazionale. Questo vuol dire avere in Toscana il centro di riferimento in uno dei settori chiave per il futuro.
L’aver poi posizionato i suoi laboratori in questo grande ecosistema di imprese tecnologiche, che è il Polo di Navacchio, è una scelta importante, che segna un cambio di passo nel rapporto tra ricerca, innovazione e imprese. I Crosslab sono il segno di ciò che mi sta più a cuore: ricerca, formazione e lavoro, uniti in un unico luogo. Oggi ho potuto vedere dal vivo realtà avanzatissime, che creano sinergie estremamente virtuose: un vero fiore all’occhiello per l’università, la ricerca e le imprese della Toscana, con un’attività capace di andare ben oltre i confini regionali. Ringrazio il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Andrea Caiti, le professeresse, i professori e tutti coloro che ci hanno ospitato questa mattina mostrandoci i frutti del loro prezioso lavoro”. I cinque laboratori si trovano all’interno del Polo Tecnologico di Navacchio, e ciascuno si occupa della ricerca e del trasferimento tecnologico di un’area chiave della nuova rivoluzione industriale, quella dell’industria 4.0. Finanziati dal Miur con il progetto “Dipartimenti di Eccellenza”, sono stati pensati per colmare il gap tra ricerca e impresa. Sono infatti aperti anche alle industrie, che possono così sperimentare nuove filiere di prodotto o nuovi metodi di gestione e organizzazione, che altrimenti avrebbero richiesto loro investimenti troppo ingenti. Si realizza così un confronto continuo fra mondo della ricerca imprese e territorio.
L’assessora Nardini ha assistito poi, all’interno dei laboratori, alla presentazione di alcune delle realizzazioni più avanzate nel campo della robotica o della realtà aumentata, come i dispositivi per la telemedicina, metodiche per la medicina del futuro, come la scarpa KI-FOOT, un progetto finanziato dalla Regione Toscana, in grado di analizzare la camminata ed effettuare la diagnosi precoce di malattie come il Parkinson, per finire con la stampa 3D per la prototipazione rapida o i sistemi IOT per la fabbrica intelligente e l’agricoltura hi-tech, integrati con lo studio delle reti 5G di nuova generazione, in grado di connettere tra di loro non solo computer e smartphone, ma anche oggetti, e di far viaggiare le informazioni in tempo reale.