PONTEDERA. Una vicenda nella quale nessuno di noi si vorrebbe ritrovare. A seguito della positività di un bambino in una classe, la madre lancia un appello sui social: ”Se qualche impiegato, infermiere, medico legge questo messaggio per favore segnali e prenda in carico le nostre situazioni.”
La madre di un figlio risultato positivo al tampone, tale Claudia F., ha lanciato un appello su Facebook. Dopo la positività rilevata di 7 compagni di scuola, è iniziato un periodo molto incerto per le famiglie. Il problema principale è il rapporto con l’ASL, stando alle parole di Claudia F., l’Azienda sanitaria non ha lasciato alcune indicazioni alle famiglie coinvolte e addirittura, in un caso, non ha proceduto al contact tracing.
Di seguito le parole della madre: “È lo scoramento che mi spinge a scrivere questo post. Mio figlio è risultato positivo al COVID dopo che la sua classe è stata messa in quarantena. Alla fine i bambini positivi saranno 8 (abbiamo parlato con Claudia e si è corretta, i positivi saranno 7), 5 lo sono stati da subito (dal 5/10), altri 3 lo sono diventati durante la quarantena. Fortunatamente stanno tutti bene, sintomi assenti o lievi.
Il problema che come famiglie stiamo affrontando è il rapporto con Ausl: la mia famiglia è tra i fortunati che sono stati contattati subito ed è stato fatto il contact tracing, e successivamente la prenotazione dei tamponi, mentre altre famiglie, dopo un iniziale contatto, sono state lasciate senza indicazioni. Addirittura una famiglia non ha ricevuto alcuna chiamata, nessun contact tracing, nessuna ordinanza di quarantena, nonostante il caso positivo del bambino; è solo grazie al senso civico di queste persone che si sono isolate, che non ci sono dei potenziali pericoli in giro, ma non è così che deve funzionare.
Adesso – continua Claudia – sono giorni che da Ausl non si fanno vivi, i telefoni sono perennemente occupati, alla mail risponde questo messaggio automatico “Scusandomi con tutti Vi informo che, a causa del considerevole numero di casi che stanno arrivando, non mi è più possibile risponderVi in tempi ragionevoli. La nostra Azienda stà predisponendo delle mail dedicate alle varie problematiche che metterò appena possibile su questo risponditore automatico.”
Cosa dovremmo fare? Come possiamo prenotare i tamponi di controllo? Quando dovremmo farlo? Non possiamo farlo in autonomia con la ricetta del medico di famiglia, perché quella via (anche qualora il sito funzioni e non è scontato) è per chi sospetta di essere malato e non è in carico al servizio di Igiene dell’Ausl. Le mail dedicate dove sono? Se avessimo bisogno di un certificato di guarigione cosa dobbiamo fare? Sono quasi 3 settimane che siamo murati in casa, e non sappiamo più a chi rivolgerci. È estenuante. E non vediamo la fine del tunnel. Non metto in dubbio – conclude la madre – che il periodo sia di stress e di intensissimo lavoro per il dipartimento, ma come cittadini vorremmo poter contare su un servizio che collabora con le persone e le famiglie, che dà risposte univoche, invece ci troviamo di fronte ad un muro. Se qualche impiegato, infermiere, medico… del servizio di Igiene legge questo messaggio, tipo messaggio nella bottiglia, per favore segnali e prenda in carico le nostre situazioni.”