Perde la vita a 50 anni nell’azienda metallurgica: resta incastrato in un macchinario per la lavorazione del rame, a nulla sono serviti i soccorsi.
BARGA (LU) – Come riporta Ansa, un operaio di 50 anni ha perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri, 15 maggio, presso l’azienda metallurgica Kme Europametalli di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, dopo essere rimasto incastrato in un macchinario per la lavorazione del rame. La vittima si chiamava Nicola Corti: a nulla sono serviti gli interventi del 118, il personale sanitario e i Carabinieri sopraggiunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.
Sui social, duro lo sfogo del primo cittadino di Porcari (Lucca), Leonardo Fornaciari:
“QUANDO ANDARE A LAVORARE PUÒ ESSERE UNA “COLPA” FATALE
Oggi leggiamo dell’ennesima Vittima di Lavoro. Un uomo di 50 anni non tornerà a casa. Sarà accompagnato al Camposanto da familiari e amici. Nicola Corti dipendente della Kme di Barga è rimasto schiacciato da una bobina di rame. È morto lì in fabbrica. La Fabbrica è luogo dove si coltiva il futuro. Ogni giorno in Italia muoiono 3 persone di Lavoro. Non può essere solo fatalità. No. Sui cantieri e nelle fabbriche si muore. Non muoiono sul Lavoro ma muoiono di Lavoro. Quel Lavoro e quella Fabbrica erano per Nicola il respiro e la visione del futuro. Nello stesso luogo tutto oggi è finito. Non ci sono parole se non: “cosa dobbiamo ancora attendere per intervenire in modo deciso?”. Cosa deve succedere ancora? Dobbiamo ancora credere che andare a lavorare possa essere la tua colpa fatale? Un pensiero profondo e di vicinanza per Nicola e i suoi affetti”.