Ieri mattina il funerale di Sebastian Galassi, 26 anni, deceduto sabato scorso dopo essere rimasto coinvolto in un incidente mentre stava effettuando una consegna in scooter.

“Questo è un momento non facile per me. Mi vengono in mente le parole di Giovanni Paolo II che diceva che il lavoro è per l’uomo, non l’uomo per il lavoro. E quelle di Papa Francesco, che afferma che questa economia uccide. Purtroppo alcuni si comportano da malvagi in questo mondo: quanto poco rispetto della vita umana nella mail che è arrivata”. Questo un passaggio dell’omelia pronunciata da don Paolo Tarchi ieri mattina al funerale di Sebastian Galassi, il rider morto a 26 anni dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Firenze avvenuto sabato scorso.
La mail a cui si riferiva il religioso è quella inviata da Glovo, che poi si è scusata, in cui annunciava al rider che il suo account veniva disattivato per non aver effettuato la consegna, mancanza dovuta al fatto che era stato coinvolto nell’incidente.
A dare l’ultimo saluto al giovane, nella chiesa di San martino a Mensola, a Firenze, insieme al padre, al fratello e alla fidanzata, tanti amici e colleghi di lavoro.
Per il Comune di Firenze era presente il Gonfalone e l’assessore Benedetta Albanese. “Questa presenza così numerosa – ha osservato don Paolo Tarchi – non ha bisogno di parole, è già un bel messaggio. Il silenzio è più forte di ogni altra parola”. Il parroco ha citato anche l’enciclica di Leone XII sul lavoro e sul fatto che “non si può speculare sui salari”. (ANSA)