Dopo lo scudetto con il Milan, mister Emiliano Betti è tornato in Valdera per una giornata con i piccoli portieri del Peccioli Calcio. Qui l’intervista in esclusiva per VTrend.it.
PECCIOLI – Dal rossonero al nerazzurro, sì, ma quello di Peccioli: mister Emiliano Betti, pontederese di nascita e vice-preparatore dei portieri nel Milan di Pioli appena eletto campione d’Italia, è infatti tornato in Valdera per una giornata di sport con i giovani guantoni del Peccioli Calcio.
La seduta di allenamento visionata da mister Betti si è svolta ieri lunedì 30 maggio presso l’impianto comunale Alfredo Pagni, ed è stata, infatti, dedicata ai numeri 1 delle categorie Allievi B 2006, Giovanissimi B 2008, Esordienti 2009, Esordienti B 2010, Pulcini A 2011 e Pulcini B 2012. A dirigere il lavoro sul campo, presente anche mister Luca Menciassi, ex Pontedera e Pisa Sporting Club.
Questa l’intervista rilasciata da mister Emiliano Betti a VTrend.it.
1 – Qual è la motivazione che spinge un allenatore professionista, appena reduce dalla vittoria di un campionato nazionale, ad essere presente oggi su un campo di periferia per incontrare giovanissimi calciatori?
Credo che non si debba mai dimenticare da dove si è cominciato. Anche la mia carriera è iniziata su un campo di provincia per questo ho accettato volentieri l’invito in questa giornata di sport, per qualche consiglio ai più giovani: quando avevo la loro età, avrei dato chissà cosa per vedere una figura del mondo professionistico presente a un mio allenamento. Ovviamente non è stato un sacrificio: vedere i piccoli entusiasti mi ha reso molto felice.
2 – Oggi il ruolo del portiere sta progressivamente cambiando: si richiede tecnica, dimestichezza con i piedi e quindi un buon temperamento per gestire la pressione dei centravanti. Quale dovrebbe essere dunque la preparazione atletica e psicologica da proporre già ai giovanissimi?
Il primo consiglio che ho sempre dato, considerando anche le fasce di età con la quali si lavora, è quello di dare grande importanza alle attività di tipo motorio. I bambini di oggi passano molto tempo in casa davanti allo schermo dei videogiochi e questo inevitabilmente penalizza le abilità che potrebbero sviluppare nelle varie discipline sportive.
Per quanto riguarda il ruolo il consiglio che mi sento, invece, di dare è e quello di impiegare il più possibile il giovane portiere nei lavori di squadra: in questo modo potrà sviluppare, fin da subito, quelle abilità tecniche che oggi si richiedono anche nelle categorie maggiori. Io, ad esempio, ho vissuto in prima persona il periodo in cui dal portiere, abituato a usare i piedi solo per scendere in campo, si cominciava invece a pretendere una buona abilità nel controllo e nella gestione della palla: una novità che, circa una trentina di anni fa, ha causato non pochi disagi ai giocatori nel ruolo. Oggi, nei portieri, andrebbero quindi curate le stesse caratteristiche essenziali che si seguono fin dai subito nei giocatori di movimento.
3 – Una chicca per i nostri lettori più giovani che sognano il grande calcio: Donnarumma, Maignan… che cosa possiamo imparare dai più grandi guantoni del calcio di oggi e, a parte le buone doti di partenza, qual è il segreto per puntare al loro livello?
Il segreto che si deve rubare a questi campioni è il modo in cui affrontano ogni gara: disciplina, onestà, fermezza, personalità. La bravura di un portiere non sta esclusivamente nella parata ma va cercata anche nel modo che ha di interagire con i compagni, nei novanta minuti e oltre: ricordo che quando giocavo nella Fiorentina e osservavo i grandi numeri 1 da dietro la porta, questo era quello che mi colpiva ogni volta.
È chiaro che per un adolescente sia molto importante l’immagine accattivante che il giocatore spesso dà di sé stesso, come si veste o quali scarpette indossa, ma il mio consiglio ai più giovani è sempre quello di osservare il loro comportamento equilibrato, sia in campo sia fuori, senza atteggiamenti plateali o eccessivi e sempre nel massimo rispetto dei compagni di squadra: è importante che la crescita sportiva sia anche una crescita umana.
Conclude il DS del Peccioli Calcio Francesco Finisguerra, legato a Betti da una lunga amicizia, ringraziando il mister per la presenza: “Lo hanno contattato molte società in questi giorni ma Emiliano ha subito dato precedenza al nostro invito, ne siamo stati davvero molto felici: alcuni bambini avevano addirittura timore di farsi la foto con un grande professionista del calcio italiano poi, invece, hanno tutti accettato molto volentieri! Il nostro ringraziamento va ovviamente anche a Luca Menciassi che, con grande esperienza, ha organizzato un allenamento davvero ottimo per i nostri ragazzi. Unica nota negativa dell’incontro, l’assenza, per motivi personali, del nostro allenatore dei portieri Yuri Pasqualetti che svolge sempre un lavoro impeccabile con i nostri giovani”.
Martina Crecchi – ©Riproduzione Riservata.