Vasta operazione antidroga della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, nei confronti di un’organizzazione dominicana.
Sequestrati complessivamente 760 kg di cocaina. Cinque sono le persone tratte in arresto: 4 cittadini della Repubblica Dominicana (uno di 42 anni già pregiudicato, uno di 47 anni già pregiudicato, un altro di 25 anni incensurato e l’ultimo pregiudicato, di 31 anni) e un cittadino italiano di 67 anni, già pregiudicato.
L’organizzazione criminale con detto sequestro ha subito un danno economico di oltre 21 milioni di euro. Immesso nel mercato, detto stupefacente avrebbe movimentato un giro di affari di oltre 60 milioni di euro.
Nell’ambito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, la Squadra Mobile di Bologna, con la collaborazione degli omologhi Uffici Investigativi di Vicenza, Pisa, Savona, Lucca ed Arezzo nonchè con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha proceduto complessivamente al sequestro di 743 kg di cocaina, nonché della somma di 341.310 euro in contanti, oltre a svariato materiale per il confezionamento del narcotico.
Lo stupefacente è stato sequestrato in quattro diverse località, a Monteviale (VI), 260 kg suddivisi in 488 pani, a Santa Croce sull’Arno (PI), 233 kg suddivisi in 432 pani di cocaina, a Vado Ligure (SV), 237 kg suddivisi in 460 pani ed a Bologna 13 kg di cocaina, suddivisi in 28 pani.
Il denaro è stato sequestrato presso le abitazioni di due degli arrestati nelle località di Lido di Camaiore (LU) e Castiglion Fiorentino (AR), ove è stata altresì rinvenuta e sequestrata un’autovettura munita di doppiofondo per il trasporto dello stupefacente. Sono state sottoposte a sequestro 5 autovetture ed 1 motociclo.
Oltre ai cittadini dominicani, è stato possibile individuare ed identificare l’imprenditore italiano, nonché verificare che lo stesso, oltre al casolare senza alcuna insegna commerciale, aveva altresì a disposizione un capannone industriale nella provincia di Vicenza, dove un camion scaricava numerosi bancali.
La sostanza stupefacente veniva importata via mare da Santo Domingo, paese di provenienza degli indagati, attraverso navi cargo trasportanti containers da 22 tonnellate ciascuno di ‘pellame bovino grezzo’, che occultavano fra uno strato ed un altro, all’interno di apposite ‘tasche’ appositamente ricavate tramite l’incollaggio di due strati di pellame, pani di cocaina sottovuoto del peso di circa 500 grammi l’uno. Tutto il pellame, pressato e maledorante, era impregnato di ingente quantitativo di sale, circostanze che ne rendevano assolutamente difficoltosa l’individuazione.
L’organizzazione dominicana poteva contare sull’appoggio di una società italiana della provincia di Pisa, facente capo ad un imprenditore italiano, avente ad oggetto il commercio di pellame.
Le indagini svolte dalla Polizia di Stato hanno consentito quindi di verificare che in numerosi occasioni la società aveva importato da Santo Domingo rilevanti quantitativi di pellame a mezzo containers, con porto di arrivo a Vado Ligure (SV).
Oltre ai cittadini dominicani, è stato possibile individuare ed identificare l’imprenditore italiano, che aveva a disposizione un capannone industriale senza alcuna insegna commerciale nella provincia di Vicenza, dove venivano scaricati da un camion numerosi bancali.
Una perquisizione veniva svolta in località Santa Croce sull’Arno (PI) all’interno di un magazzino doganale, ove era stoccato in attesa dell’imminente trasferimento nel vicentino il contenuto di un ulteriore container destinato alla società del sessantasettenne italiano, ed anche in questo caso all’interno del pellame bovino era possibile sottoporre a sequestro 432 pani di cocaina per un peso complessivo di 233 Kg.
La perquisizione domiciliare svolta con la collaborazione della Squadra Mobile di Lucca presso l’abitazione dell’indagato italiano tratto in arresto ha consentito di rinvenire e sequestrare la somma contante di 296.690 euro.
Fonte: QUESTURA di PISA