PECCIOLI. Parole forti quelle scritte dal sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, che metto in evidenza la voglia di ‘fare’ ma, ad oggi, con l’utilizzo di ”attrezzi spuntati è difficile raggiungere in breve tempo i risultati sperati”. Ecco alcune dichiarazioni rilasciate dal Sindaco.
Il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni e la consigliera comunale di Pontedera Rosella Prosperi a rappresentare la Valdera. Simone Giglioli e Gabriele Toti, primi cittadini di San Miniato e Castelfranco di Sotto per la zona del Cuoio. Questa la delegazione pisana che ha partecipato oggi alla manifestazione indetta da Anci a Roma.
L’obiettivo è quello di portare all’attenzione del Governo la necessità di intervenire per garantire maggiore tutela e una maggiore dignità da riconoscere al ruolo dei sindaci. Manifestazione che ha fatto seguito alla riunione del consiglio nazionale dell’Anci che, all’ordine del giorno, aveva la modifica di alcune condizioni normative che oggi rendono difficile lo svolgimento delle attività di un sindaco, sintetizzare in un documento presentato al Governo e al Parlamento.
“Il messaggio che noi sindaci abbiamo voluto mandare è chiaro: non vogliamo privilegi o immunità, ma semplicemente essere messi nelle condizioni di compiere con maggiore serenità il lavoro per il quale siamo stati investiti dai cittadini, che in noi hanno riposto la loro fiducia – ha spiegato Macelloni -. I cittadini vedevano nell’amministrazione una superiorità morale che con il tempo si è persa, in particolare dopo Tangentopoli. Molte delle competenze sono passate ai funzionari, depotenziando proprio quelle dei sindaci, e si sono aggiunte una quantità di leggi finalizzate a garantire trasparenza e legalità che, però, hanno di fatto reso le pubbliche amministrazioni più lente e incapaci di dare risposte efficaci in tempi brevi ai cittadini”.
Macelloni, con la fascia tricolore, insieme ad altri 600 sindaci da tutta Italia, ha chiesto con forza al Parlamento e, tramite il presidente nazionale di Anci Antonio Decaro direttamente a Mario Draghi, che una penna non diventi una sorta di “arma del delitto”.
“I sindaci firmano ogni giorno centinaia di atti, consapevoli che ognuno di questi può trasformarsi in un avviso di garanzia. Con una penna ogni giorno corriamo dei rischi: se firmi rischi l’abuso di ufficio, se non firmi rischi l’omissione di atti d’ufficio. Non vogliamo immunità o impunità, vogliamo essere giudicati per le nostre capacità e responsabilità. Oggi, purtroppo, non è più così”.
“Un punto di non ritorno che lo stesso Macelloni tende a sottolineare. “Ci sono altri aspetti importanti nel documento presentato da Anci, ma tutti portano verso la pari dignità, anche economica, dei sindaci rispetto agli altri organi istituzionali. Contiamo che la voce dei primi cittadini venga ascoltata, altrimenti tra due mesi saremo di nuovo in piazza”.