Un ente di straordinaria rilevanza come l’Unione Valdera e le sette amministrazioni comunali che ne fanno parte hanno scelto di aderire alla rete RE.A.DY grazie anche all’azione propositiva e all’impulso della Commissione Pari Opportunità dell’Unione, composta, è bene ricordarlo, da politici e membri della società civile.
Nata nel 2006 a Torino il documento costitutivo di RE.A.DY è una carta d’intenti che ne definisce compiti e finalità come quello di offrire, a chi entra a far parte della rete, uno spazio di condivisione ed interscambio di buone prassi da adottare con l’obbiettivo di tutelare i diritti delle persone LGBT e di promuovere una cultura sociale del rispetto e della valorizzazione delle differenze.
Dopo tre lustri ai 12 enti locali che hanno sottoscritto quella carta d’intenti della rete RE.A.DY si sono aggiunte Regioni e Province e, con l’approvazione in Giunta avvenuta pochi giorni fa, anche l’Unione dei Comuni della Valdera.
“Un atto particolarmente significativo – dichiara a nome dei sette sindaci dell’Unione, la Presidente Arianna Cecchini – in un momento in cui spesso si è costretti a leggere di fenomeni omofobici e transfobici che sono indice di un clima di odio meschino e intollerabile. A questi ed altri gesti intimidatori i nostri territori rispondo con l’adesione alla rete RE.A.DY diventando parte attiva di una vasta comunità che si impegna a valorizzare attraverso attività ed iniziative un principio fondamentale come il rispetto, il rispetto di ogni differenza e di ogni individuo”.