TOSCANA. Durante la manifestazione di ieri a Roma, una ristoratrice toscana si è lasciata a uno straziante urlo di dolore e lacrime.
Ieri mattina a Roma, a Circo Massimo, i ristoratori e le partite Iva sono tornati a protestare contro le chiusure. Tra i tanti manifestanti anche Chiara Dalmazio (50 anni), una ristoratrice di Empoli che ha dovuto chiudere due ristoranti a causa della crisi economica. Chiara ha detto in lacrime: “Se vi metteste per 5 minuti nei panni di noi partite Iva, scegliereste una sola cosa: uccidersi. Ma io non ho avuto il coraggio di ammazzarmi. Sono disperata. Non è questione di cattiveria, ma di rabbia e delusione“. Ha continuato Chiara in uno sfogo di disperazione: “Se riuscirò a riapre un’attività non so se sarò in grado di lavorare come sempre: essere ospitale e accogliere i clienti. La rabbia dentro di me è troppa. Ho paura per il mio futuro”. (Guarda il video cliccando qui: Lo sfogo di Chiara Dalmazio a partire dal minuto: 1:18:00).
In piazza non mancava Apit Italia, l’associazione a tutela e difesa delle Partite Iva: “Anche ieri mattina eravamo a fianco dei ristoratori e delle partite Iva per sostenere con determinazione l’apertura immediata delle attività e la richiesta di ristori adeguati”. “Chiediamo la riapertura immediata rispettando norme e regole di protocollo- spiega il segretario nazionale Raffaele Saviano – chiediamo anche aiuti per i costi fissi di gestione (tari, affitti, costi energetici, canone RAI). Le imprese non hanno neanche più la speranza di un domani.”
INCONTRO CON L’ONOREVOLE. Al termine della manifestazione, nel pomeriggio, una delegazione di Apit Italia è stata ricevuta alla Camera dei deputati dall’onorevole Nicola Grimaldi (M5S), membro della VI Commissione Finanze. Presenti all’incontro con l’onorevole Saviano Raffaele, Marco Bartaloni (Infit Pontedera) e Manuela Rossi (del ristorante la Polveriera di Pontedera) che hanno fatto presente della grave situazione in cui si trovano tante attività.
“Dopo tante richieste di aiuto e appelli inascoltati dal mondo della politica, finalmente oggi siamo stati ascoltati e ricevuti – racconta Marco Bartaloni, titolare della palestra InFit Pontedera e referente di Apit Pontedera -. All’onorevole Nicola Grimaldi manderemo le nostre concrete e chiare proposte. Speriamo che questo incontro possa essere un piccolo granello di sabbia che nel tempo possa portare ad un vero cambiamento”.
LE RICHIESTE. “Vogliamo riaprire in sicurezza, perché la risposta all’emergenza solo con ulteriori restrizioni è ormai una scelta insostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale – spiega Apit Italia -. Durante incontro abbiamo fatto alcune richieste concrete: aperture immediate, una riforma fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali da 2010-2015 e la proroga di quelle antecedenti che le attività non hanno potuto pagare, l’introduzione dei voucher perché oggi gli imprenditori non si possono permettere di assumere personale con contratti determinati o indeterminati.”
Prosegue il segretario nazionale di Apit Italia: “Inoltre chiediamo un sostanzioso tagli dei costi fissi delle aziende come gli affitti, le bollette e l’eliminazione della Tari per le attività rimaste chiuse in questo periodo e un taglio del 50% per le attività che sono rimaste aperte. Riteniamo necessaria l’abolizione del durc perché moltissime aziende non lo possono avere regolare poiché, a oggi, l’Inps non rilascia il durc alle attività che non sono riusciti a pagare i contributi. Chiediamo un netto intervento del governo per non lasciare morire tante attività. Se non verranno valutate e prese in considerazione torneremo in piazza”.Apit Italia, InFit Pontedera (Chiara Dalmazio, Saviano Raffaele, Federica Barabotti, Marco e Massimo Bartaloni)
ANCORA TENSIONE. Nel corso della manifestazione, si sono verificati tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Alcuni manifestanti hanno provato ad andare in corteo verso Palazzo Chigi ma la polizia li ha bloccati. Molte associazioni in piazza hanno preso le distanze dai facinorosi, anche Apit Italia ha condannato la violenza: “Ci dissociamo da ogni iniziativa non programmata e violenta. In ogni occasione i soliti delinquenti cercano di strumentalizzare le manifestazioni per i loro scopi politici”.