Si cercano nuovi proprietari interessati a rilevare il pastificio. Il tempo stringe: lunedì 4 novembre è programmato lo smaltimento dei macchinari del pastificio.
PONTEDERA. Stefania Ramacciotti, con gli occhi lucidi, osserva il proprio passato e un pezzo di storia locale che rischia di andare perduto: il suo amato pastificio “Pasta fresca” di via Saffi. La chiusura è imminente a causa di problemi contrattuali con il proprietario del fondo commerciale, e ora Ramacciotti lancia un appello a chiunque possa essere interessato a rilevare l’attività prima che i macchinari vengano definitivamente smaltiti lunedì 4 novembre.
Ramacciotti, livornese di origine e residente a Lari, ha fatto di Pontedera la sua casa lavorativa sin da quando, appena ventenne, ha iniziato a lavorare nel pastificio. Sua zia, ex operaia dello stesso laboratorio, rilevò l’attività nel 1978, passando poi il testimone a Stefania nel 2002. “Per una vita sono venuta in pastificio dalle due di mattina fino alle nove di sera, e non ho mai smesso di amare questo lavoro. Un impegno del genere puoi affrontarlo solo se hai passione“, racconta Ramacciotti. E, purtroppo, le sue due figlie lavorano già in altri campi, e non potranno proseguire l’attività del pastificio.
La decisione di chiudere. A causa di problemi fisici e dell’età che avanza, Ramacciotti aveva già deciso di andare in pensione, e a febbraio di quest’anno aveva trovato un potenziale acquirente interessato a proseguire la tradizione del pastificio. Tuttavia, alcune complicazioni sorte con il proprietario del fondo hanno impedito il passaggio di gestione. Così Stefania dovrà liberare il locale, con la prospettiva di vedere i macchinari storici destinati allo smaltimento e lasciare senza occupazione la sua collaboratrice.
Venuto a conoscenza della situazione, il Comune di Pontedera ha deciso di sostenere l’appello della storica commerciante. “Siamo di fronte a un caso emblematico – spiega l’assessore al commercio Alessandro Puccinelli – un’attività storica chiude non per mancanza di clienti, ma perché non c’è chi possa portarla avanti. Di questi tempi è assurdo pensare che un’attività di tale importanza storica debba chiudere per ragioni contrattuali. Stiamo collaborando con le associazioni di categoria per cercare persone interessate a rilevare il pastificio“.
L’appello finale. L’appello è rivolto a chiunque possa essere interessato a rilevare l’attività. Insieme ai macchinari, Ramacciotti è disposta a “regalare” l’esperienza della sua collaboratrice, Sabrina Gradassi, valore aggiunto dell’azienda, che si rende disponibile a continuare l’attività con il nuovo proprietario, trasmettendo le competenze artigianali del mestiere.
Stefania racconta con amarezza: “È un enorme dispiacere, sia per me sia per i miei clienti, che in questi giorni stanno facendo scorte da mettere in congelatore per tirarle fuori a Natale. Gli ordini sono tantissimi. Dopo tutti questi anni di sacrifici, non meritavo di chiudere in questo modo; speravo in una conclusione diversa. Sarebbe una gioia per me vedere qualcuno continuare questa attività.” conclude Ramacciotti, sperando che il suo appello venga accolto per salvare una tradizione che, per oltre cinquant’anni, ha fatto parte del tessuto commerciale di Pontedera.
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