TERRICCIOLA. Abbiamo intervistato telefonicamente il coordinatore dei medici della Casa della Salute de La Rosa, Moscardini Stefano. Ecco le sue parole:
– In questo periodo cruciale della campagna vaccinale avete sentito la vicinanza dell’amministrazione comunale di Terricciola?
“Sì, nei giorni passati gli amministratori ci hanno fatto visita per assicurarsi che tutto procedesse regolare, ci ha fatto molto piacere”.
– A che punto siete con la vaccinazione degli ultraottattenni?
“Noi ci siamo impegnati al massimo per riuscire a vaccinare gli ultraottantenni entro il 25 aprile come ci aveva indicato la Regione Toscana. Inizialmente, nelle prime tre settimane, abbiamo avuto difficoltà perché ricevevamo pochissime dosi. Perciò sembrava un obiettivo irraggiungibile, poi le dosi in arrivo sono aumentate. La prossima settimana vaccineremo circa 500 persone. Per questo abbiamo deciso di ampliarci alla Misericordia di Peccioli che ci ha fornito i locali, la ringraziamo insieme alla direzione della Zona Distretto che ci fornisce personale di supporto”.
– Quindi riuscirete a rispettare la data del 25 aprile?
“Sì, entro il 25 aprile riusciremo a vaccinare la quasi totalità degli ultraottantenni. Un risultato molto positivo, soprattutto se teniamo di conto che noi non siamo medici vaccinatori, siamo medici di medicina generale che quindi dobbiamo portare avanti i nostri ambulatori di medicina generale. La vaccinazione è un nostro compito che assumiamo in contemporanea con quello di medicina generale. Non possiamo chiudere gli ambulatori esclusivamente per vaccinare. I medici di base svolgono le vaccinazioni in orario aggiuntivo, e con gli altri medici si alternano per cercare di offrire servizio tutti i giorni i giorni della settimana. Su 16 medici de La Rosa, 14 finiranno le somministrazioni dei loro pazienti la prossima settimana. Gli ultimi due medici, che avevano un numero più alto di pazienti, finiranno la settimana successiva. Con fatica ma anche con soddisfazione finiremo la vaccinazione degli over80.”
– Cosa pensa della polemica nata in seguito ai medici dell’empolese che non vaccinavano il sabato e la domenica?
“Quando ho letto questa notizia mi è dispiaciuto molto. Il nostro impegno è massimo, noi a La Rosa vacciniamo sia il sabato che la domenica mattina. Perché ci preme raggiungere l’obiettivo di vaccinare le persone più a rischio dal virus, gli ultraottantenni, entro la data del 25 aprile. Questo impegno è una scelta di etica di fronte ai nostri clienti.”
– Allora i vaccini non mancano?
“Ad oggi no. Nella fase iniziale, prime settimane di marzo, non c’erano vaccini Pfizer. Per fortuna poi c’è stata una forte accelerazione. ”
– Dove avete riscontrato maggiori difficoltà?
“La fatica organizzativa è nella fase della prenotazione delle dosi. I medici devono prenotare le dosi della settimana successiva entro il venerdì della settimana precedente. Il portale in cui devono essere fatte queste prenotazioni non sono il massimo della semplicità e portano via tempo prezioso. Paradossalmente occupiamo più tempo a chiedere i vaccini che a somministrarli.”
– Dottore, secondo Lei quale metodo di prenotazione sarebbe stato giusto mettere in campo?
“Un metodo centralizzato in Regione capace di liberare i medici dagli impegni burocratici. Lo stesso sistema che usiamo per il vaccino influenzale. Il metodo consiste nel fatto che è la regione a comunicare ai medici i vaccini a disposizione per la settimana, e ogni medico in base alla disponibilità comunica quante persone è in grado di vaccinare. ”
– State vaccinando con il vaccino Pfizer. Avete avuto casi di reazioni gravi in alcuni pazienti?
“No, nessun caso. Soltanto un paziente ha avuto una piccola e lieve reazione cutanea. Però non è certo che sia legata al vaccino.”
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