Giuseppe Vecchio, noto e rinomato scrittore, è in gara al prestigioso ‘Premio Strega 2022’. Di seguito la quarta puntata di un suo racconto giallo.
Ecco la quarta puntata di “Tony e le Ciliegie Rosse” (in esclusiva per i lettori di VTrend.it) di Giuseppe Vecchio, noto e rinomato scrittore che quest’anno è in gara con la sua opera “Codice Inverso” al prestigioso ‘Premio Strega‘.
Stop musica a mezzanotte a Pontedera, siete d'accordo?
- NO (66%, 894 Votes)
- SÌ (32%, 430 Votes)
- NON LO SO (2%, 24 Votes)
Voti totali: 1.348
“Tutti la chiamano la scena del delitto, è un palcoscenico dove si recitano più commedie contemporaneamente, più registi, la polizia giudiziaria, la scientifica, la stampa, i curiosi, gli avvocati ficcanaso come me, i parenti. Il difficile è farli recitare insieme sullo stesso palcoscenico.
Come si fa a non inquinare la scena del delitto? Il protagonista, la protagonista, è un cadavere, morto dalla prima scena, si apre il sipario ed è già cadavere, tutti gli altri, attori per caso, lo guardano, con pietà, odio, indifferenza, curiosità, il cadavere è morto per sempre, è morto, tutti gli altri, vivi, pensano, agli attimi che hanno preceduto la morte, al senso della morte, a quando più tardi faranno la spesa, qualcuno in perfetto silenzio, dirà: povero cristo! Qualcuno, magari il suo più caro amico, da vivo, dirà: brutto stronzo!
Sono arrivato anche io sulla scena del delitto, ci sono tutti, manco solo io, infatti: Tony, cominciavamo a preoccuparci, eri in vacanza?
Chi sa perché, nei momenti più drammatici, si dicono le cose più stupide, aspettiamo che muoia qualcuno, che nella commedia interpreta il cadavere, per tirare fuori tante cose futili. Le più stupide. Cose senza senso, il tempo mi ha insegnato che le cose, nella diversa considerazione delle diverse persone, diventano cose diverse.
Arrivo nella stanza dove c’è la morta uccisa. Mi piego per vedere meglio, perdo l’equilibrio, mi trovo con il culo per terra. Qui la visuale è molto buona. Ha due scarpe rosse, solo che una è senza tacco e consumata, graffiata su ambo i lati e c’è un foro sulla punta, come una bruciatura di sigaro, il foro è grande.
Ho un dubbio, ma è la stesso modello? La stessa marca Faccio una cosa stupida, le sfilo la scarpa senza tacco e con il buco e la metto in tasca, porterà massimo il 37.5, entra nella mia tasca e lì si perde e rimane.
Ha una specie di tanga, color carne, invisibile, nella parte anteriore un rigonfiamento di peli, lei non crede nel ‘full shaving’, ma quanti anni aveva? Devo pur scrivere qualcosa sul mio taccuino! Certo, che belle gambe!
Tony, che fai lì sotto? Non ci posso credere, guardi le gambe alla morta! Che pervertito che sei!
Mi aiuta ad alzarmi, io sarei rimasto un altro poco, quando ero piccolo passavo quasi mezza giornata sotto i tavoli, mi offrivano una visuale diversa del mondo, e poi, anche la mia immaginazione, poteva volare.
Le voci note delle persone della mia famiglia che ben conoscevo subivano una specie di distorsione, la cosa che mi piaceva più di ogni altra, era che scomparivo dal resto del mondo, ero al centro del mondo, la cucina di casa, ed ero nel regno della mia fantasia. Quand’ero piccolo, piccolo, tutto riusciva più facile. Dopo qualcosa è cambiata.
Ritornato in piedi, i miei occhi corrono alle ciliegie rosse che erano, però amarene, Gianni ne aveva mangiate alcune, ora faccio la seconda cosa stupida, mi riempio la mano di amarene e le metto nell’altra tasca, un piccolo pugno.
E la maschera nera sugli occhi?”
… TO BE CONTINUED