La chiesa di Sant’Andrea a Palaia (Pisa) sarà una delle tappe de “La lunga notte delle chiese” il festival nazionale organizzato dall’associazione BellunoLaNotte e che mette in rete chiese, parrocchie e diocesi dal 2016 in tutta Italia.
L’ appuntamento è per venerdì 4 giugno alle ore 21. L’iniziativa è promossa ed stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Associazione Nazionale Città dei Presepi, Comune di Palaia, Parrocchia di San Martino, Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) e
Terre di Presepi.
Per quanto riguarda la proposta artistica, sarà il coro di San Lorenzo di Castelfiorentino ad esibirsi attraverso i canti e le musiche di Stefano Mattii, le voci soliste di Giulia
Orlandini e Miriam Borgioli e alcuni membri del coro, sotto la direzione del maestro Ivano
Mainardi. Stefano Mattii ha recentemente inciso l’inno di Terre di Presepi “Oggi è nato per voi” e “Ave o piena di grazia”; ambientando i video dei suoi componimenti al museo di Castelfiorentino Benozzo Gozzoli. E tra i brani in programma che saranno presentati sono previste tutte le principali hit liturgiche che hanno fatto conoscere in Italia e all'estero Mattii e il coro a partire da “Io sono il pane disceso dal cielo”‘Inno a San Lorenzo (adottato da tutte le chiese laureatane del mondo e dalla basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma), fino al “Sogno di Giuseppe”; particolarmente eseguito in
quest’anno che papa Francesco ha dedicato al padre di Gesù.
Ma non mancheranno le sorprese.
Per garantire ai presenti la sicurezza covid (i posti sono limitati fino ad esaurimento) è necessario prenotarsi presso l’Ufficio turistico (aperto dalle 9 alle 13) allo 0587 621437.
La Lunga notte delle chiese è la prima notte bianca dei luoghi di culto in cui si fondono musica, arte, cultura, in chiave di riflessione e spiritualità ed è un evento organizzato dall’associazione BellunoLaNotte di Belluno con la collaborazione delle diocesi e delle chiese partecipanti.
L’idea nasce nel 2016 dal progetto già attuato e di successo della “Lange Nacht der Kirchen” che si svolge in Austria e in Alto Adige già da parecchi anni, coinvolgendo centinaia di chiese contemporaneamente.
Per un giorno nella splendida cornice delle nostre chiese, vengono organizzate diverse iniziative e programmi culturali: musica, visite guidate, mostre, teatro, letture, momenti di riflessione e tanto altro. Un’occasione per tutti, religiosi e non, di partecipare ad un evento suggestivo ed eccezionale, di grande coinvolgimento, perchè in questa occasione sarà possibile visitare i luoghi sacri delle nostre città in una veste sicuramente originale.
Moltissimi sono gli eventi proposti durante la Lunga Notte delle Chiese, che sono sempre gratuiti e a ingresso libero, aperti a tutti. L’edizione 2020 che si è svolta
in digitale causa Covid-19 ha visto il coinvolgimento di 120 Diocesi in tutta Italia e di 150 Chiese. Il festival 2021 è sotto il patrocinio del Pontificio Ufficio della Cultura, Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo, Senato della Repubblica, Regione Veneto e Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Belluno. Il tema dell’edizione 2021 de La lunga notte delle chiese sarà la fragilità, #fragili.
Anche l’arte vuol dire prendersi cura, non solo della fragilità di opere e monumenti, ma anche dell’anima. Perché l’incontro con la bellezza è sempre una cura per l’anima. Non per niente colui che lavora a stretto contatto con la bellezza si definisce curatore d’arte. – Spiega il coordinatore Stefano Casagrande. – Da una parte curiamo la bellezza e dall’altra la bellezza cura noi. In generale l’arte ci si presenta come espressione di un concetto, di un’idea, di un sentimento e quindi di una parte dell’artista. L’artista
stesso include nell’opera il suo essere umano e fotografa in un momento una sensazione che per quanto siano finiti i sostegni su cui la produce continua a nascere negli occhi di chi la guarda.
Curare un’opera è curarsi anche di ciò che esprime e che potrà suscitare in chi la osserva. Così come Umberto Eco diceva del libro, cioè che è compito del lettore completarlo e riempirne gli spazi vuoti, così possiamo dire che l’arte, che come la letteratura è un linguaggio, ha bisogno di sguardi per vivere.
Per Marco Gherardini, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Città dei Presepi e sindaco di Palaia si tratta di “una bella occasione per far conoscere il territorio con le sue bellezze e le sue chiese, veri e propri scrigni di arte e di fede. In Sant’ Andrea si conservano tra l’altro opere di particolare pregio artistico come la Madonna dipinta di Andrea della Robbia, il crocifisso ligneo sull’altare maggiore opera di Andrea Pisano e un altro crocifisso ligneo dipinto sulla cappella sinistra, di scuola
senese del Trecento. Inoltre sono presenti alcune statue in terracotta invetriata, parte di un dossale altare di Andrea della Robbia , di provenienza ancora ignota e una notevolissima Madonna col Bambino di Luca della Robbia la cui importanza è accresciuta dal recupero della sua quasi integra policromia quattrocentesca a tempere.”
“Si tratta di una proposta molto bella che ben si adatta e completa le iniziative di valorizzazione del patrimonio artistico che Terre di Presepi, Ucai e le Città dei Presepi portano avanti da anni in molte città e parrocchie – sottolinea Fabrizio Mandorlini coordinatore di Terre di Presepi e delle Città dei Presepi. – Abbiamo da poche settimane concluso il cammino di valorizzazione delle Annunciazioni nelle chiese e recentemente abbiamo siglato un accordo di collaborazione con Romea Strata. A
proposito di fragilità, possiamo uscirne, usando le parole di papa Francesco solo se lo faremo insieme, perchè nessuno si salva da solo. Per questo stiamo sviluppando sinergie e partnership in Italia è facendo squadra e sistema insieme a chi ha la nostra stessa visione di futuro”