Le dichiarazioni dell’Ing. Antonio Nanna, Pirotecnico abilitato, Professionista Antincendio e rappresentante de “La Girandola” a Capannoli.
“Come ogni anno, all’avvicinarsi del 31 dicembre, le varie Associazioni animaliste pubblicano il consueto messaggio ‘NO AI BOTTI’. Vorrei innanzitutto precisare che – da sempre – tutti coloro che operano nel settore dei fuochi d’artificio, settore che conta in Italia oltre 20.000 addetti, sono ASSOLUTAMENTE contrari ai BOTTI ILLEGALI e la parola stessa ILLEGALI dovrebbe far comprendere al vasto pubblico che non stiamo parlando di fuochi d’artificio, ma di veri e propri ‘ordigni’ pericolosissimi”, dichiara l’Ing. Antonio Nanna, Pirotecnico abilitato e Professionista Antincendio.
“Dal 2011, anche i petardi denominati COBRA, RAMBO, BOMBER e similari, contenenti anche 200 grammi di miscela ad effetto di scoppio, sono stati classificati ‘fuochi professionali’ ed il loro utilizzo è consentito solo ai pirotecnici abilitati con ‘patentino’ rilasciato dal Prefetto, come lo sono i fuochi d’artificio che vengono sparati in occasione delle ricorrenze religiose o civili nelle grandi Citta (a giugno San Ranieri a Pisa). Di quella miscela ad effetto di scoppio, i petardi legali ne possono contenere al massimo mezzo grammo! Non ci vuole quindi un esperto per capire la pericolosità del botti illegali. Anche nel nostro Paese, con l’entrata in vigore del Decreto n.123 del 2015, venivano finalmente recepite le Direttive Europee CE che, oltre a stabilire rigidi criteri di sicurezza volti alla salvaguardia della sicurezza ed alla incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente, fissando precisi e bassi limiti alla ‘rumorosità’ dei fuochi d’artificio, veniva anche sancite la libera circolazione all’interno della UE di tutti i fuochi d’artificio omologati e sicuri, non limitabile da alcuna normativa o ordinanza nazionale o locale”, continua Nanna.
“Il vero problema è quello della fabbricazione dei fuochi d’artificio (o botti) ILLEGALI, che purtroppo continua a prosperare ed a danneggiare proprio la categoria di lavoratori che seguono scrupolosamente le Leggi europee ed italiane e vivono onestamente e legittimamente esercitando questa attività, che è anche un arte riconosciuta in tutto il mondo come un’arte. Ebbene si, i pirotecnici italiani (sono figlio d’arte: mio nonno, pugliese, di cui porto il nome, era ‘mastro-focaio’ – così si definivano allora i pirotecnici professionisti – e viveva ed operava negli anni ’20 del secolo scorso nel Sud Italia) sono riconosciuti a livello internazionale come i migliori al mondo!”, spiega Nanna.
“Le Prefetture eseguono controlli periodici, attraverso le varie Forze dell’Ordine, presso le fabbriche e presso i depositi delle Aziende importatrici di fuochi d’artificio, ma anche presso i negozi abilitati alla vendita al pubblico, garantendo il pieno ed assoluto rispetto della normativa vigente e verificando la corretta immissione nel mercato sia dei soli prodotti a marchio CE. Le stesse Forze di Polizia effettuano anche controlli ‘a campione’ sui singoli prodotti e ne accertano la rispondenza al marchio CE. IL VERO PROBLEMA è l’estrema difficoltà a individuare e localizzare chi si improvvisa pirotecnico e NON HA alcuna licenza per produrre fuochi d’artificio, immettendo nel mercato merce oltremodo pericolosa, potenzialmente anche in grado di uccidere persone e animali e di distruggere beni della collettività!”, sottolinea Nanna.
“Quello che è successo recentemente ad Ercolano, ove purtroppo tre giovani sono stati dilaniati da una esplosione prodotta dai botti illegali che stavano producendo in una edificio in mezzo ad altre abitazioni, ne è una triste e dolorosa conferma. Una fabbrica di fuochi d’artificio deve sorgere in luogo isolato ed ubicata a non meno di 200 metri da strade e abitazioni, in aperta campagna, proprio per motivi di pubblica sicurezza e chi lavora materie pirotecniche, deve essere costantemente formato ed aggiornato, oltre che autorizzato dal Prefetto e dai Vigili del Fuoco, che impartiscono rigide prescrizioni volte a tutelare la sicurezza dei lavoratori”, continua Nanna.
“Mi auguro che le persone acquistino solo i prodotti marcati CE venduti presso le rivendite autorizzate dalla Prefettura, come lo è dal 1990 LA GIRANDOLA di Capannoli e li usino seguendo scrupolosamente le istruzioni d’uso stampigliate nelle confezioni dei prodotti stesse”, conclude Nanna.