PONTEDERA. La disponibilità di un medico che, per due pomeriggi a settimana, riaprirà l’ambulatorio del Romito.
Il Romito può cantar vittoria: la frazione del Comune di Pontedera avrà un nuovo medico di famiglia.
Le due dottoresse che visitavano al Romito, hanno deciso di lasciare l’ambulatorio e di spostare gli appuntamenti a Pontedera e a I Fabbri, causando problemi non indifferenti alla cittadinanza.
Raggiunto dai microfoni di VTrend, il Presidente del circolo Arci Fabio D’Erasmo, ha spiegato: “Non abbiamo difeso un privilegio, ma mantenuto un diritto. Siamo felici perché abbiamo trovato la soluzione ad un problema che affliggeva tutti“.
E finalmente, dopo la lunga e non facile ricerca, è stato trovato un medico disposto a lavorare nella frazione per due pomeriggi a settimana. “Dopo aver contattato medico per medico, una persona ha risposto al nostro appello. La disponibilità? Intorno alla fine di aprile“, sottolinea D’Erasmo.
“Il diritto al servizio sanitario è fondamentale: negli ultimi mesi, i cittadini (soprattutto gli anziani) hanno dovuto prendere l’auto e raggiungere l’ambulatorio per farsi visitare“, racconta D’Erasmo.
La dottoressa Cecilia Del Papa, coordinatrice dei medici pontederesi, aveva dichiarato di non aver trovato nessun medico che potesse prestare servizio nell’ambulatorio del Romito. Poi, la piacevole sorpresa.
Il nome del medico sarà svelato alla prossima assemblea che la Consulta ha indetto al circolo per mercoledì 19 aprile alle 21,15 per permettere al nuovo medico di organizzare i suoi orari.
“L’iter per cambiare il medico di famiglia non è condizione necessaria, ma potrebbe essere un modo per incentivare un professionista che si è reso disponibile“, spiega D’Erasmo.
“Ringraziamo l’amministrazione comunale e il Sindaco Matteo Franconi per esser stati al nostro fianco ed aver lavorato attivamente alla risoluzione del problema“, concludono il Presidente del circolo Arci Fabio D’Erasmo, la Presidente della Consulta Giovanna Caridi, il Presidente dell’associazione proprietaria dell’immobile Ferdinando Morelli e il segretario Valerio Magrini.
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