PONTEDERA. Anche il Comune di Pontedera, questa mattina, ha partecipato alla commemorazione dei caduti di Nassiriya, assieme all’Associazione Nazionale Carabinieri.
Alessandro Puccinelli, vicesindaco di Pontedera, presente per l’occasione è intervenuto. Queste le sue parole:
“Oggi ricorre la Giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.Questo 2020 è stato un anno difficile per il nostro Paese e per il mondo intero ma non vogliamo mancare a questo appuntamento con la memoria e con il rispetto verso i caduti per il Paese. Voglio pertanto rivolgere il mio deferente omaggio, e quello dell’amministrazione comunale di Pontedera che rappresento, a tutti coloro che hanno sacrificato la vita, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. Sono passati 17 anni dal barbaro attentato di Nassiriya, che il 12 novembre 2003 stroncò la vita a diciannove italiani, unitamente ai colleghi iracheni, nell’attentato più grave subito dai nostri contingenti schierati nelle missioni di pacificazione, condotte in tante aree di crisi e contro il terrorismo.
E’ un passaggio triste e importante della nostra storia repubblicana. Il Comune di Pontedera e la sezione di Pontedera dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri hanno voluto mantenere la memoria. In questa lapide abbiamo i nomi delle vittime di quell’attentato. Li voglio ricordare: sono i carabinieri Massimiliano Bruno maresciallo aiutante e Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Giovanni Cavallaro sottotenente, Giuseppe Coletta brigadiere, Andrea Filippa appuntato, Enzo Fregosi sottotenente, Daniele Ghione maresciallo capo, Horatio Majorana appuntato, Ivan Ghitti brigadiere, Domenico Intravaia vice brigadiere, Filippo Merlino sottotenente, Alfio Ragazzi maresciallo aiutante Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Alfonso Trincone sottotenente. Ci sono poi i militari dell’esercito: il primo caporal maggiore Alessandro Carrisi, il caporal maggiore capo scelto Emanuele Ferraro, il capitano Massimo Ficuciello, il maresciallo capo Silvio Olla, il caporal maggiore Pietro Petrucci. E ci sono i due civili: il cooperatore internazionale Marco Beci, e il regista Stefano Rolla. Voglio ricordare anche, in questa occasione, che l’attentato fece 140 feriti. Ma voglio anche sottolineare che la missione in Iraq ha visto – successivamente – anche altre vittime italiane: giornalisti, civili, militari. Anche a loro va la nostra riconoscenza e il nostro cordoglio. Come va oggi a tutti quei militari e civili che, a rischio della propria incolumità, fronteggiano molteplici e diversificate minacce in tante travagliate regioni del mondo. Essi sono l’espressione di un impegno della comunità internazionale che vede il nostro Paese credere fermamente nella necessità di uno sforzo unitario per la sicurezza e la stabilità, per l’affermazione dei diritti dell’uomo. Soltanto una forte collaborazione tra i popoli può aiutarci a sconfiggere le violenza e a offrire un futuro all’umanità. Mai come oggi, in questo anno segnato dalla pandemia, è evidente che i popoli del mondo sono legati tra loro e partecipi di un destino collettivo. Lo sono di fronte a tutte le importanti sfide, siano esse di salute pubblica, ambientali, economiche, politiche e culturali. Perciò vogliamo ricordare a tutti che occorre riflettere e lavorare per cambiare questo mondo. L’impegno del nostro Paese per la pace e la solidarietà tra i popoli è sempre stato all’altezza della nostra tradizione culturale e di valori. Ci auguriamo che questo mondo sappia incamminarsi verso una società più giusta e più unita. che il dialogo prenda il posto delle armi e del terrore, che i popoli possano vivere con dignità e in pace. Per far questo occorre ricordare. Senza memoria non c’è futuro. Per questo ringrazio l’Associazione Nazionale Carabinieri e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa manifestazione per la sollecitazione che ci hanno rivolto a ricordare questa dolorosa pagina di storia.“
O.R.