L’’attuale difensore del Monza ed ex nerazzurro Samuele Birindelli si è intrattenuto con i ragazzini rispondendo a delle domande e fornendo dei consigli, oltre a calciare diversi rigori.
Dopo quella di Samuele Ricci seconda gradita sorpresa per i ragazzini che prendono parte al Summer Camp 2024 presso gli impianti del Pisa Ovest in Via Livornese nel quartiere di Porta a Mare, dell’attuale difensore del Monza ed ex nerazzurro Samuele Birindelli, il quale si è intrattenuto con loro rispondendo a delle domande e fornendo dei consigli, oltre a calciare diversi rigori, firmare autografi e farsi fotografare sia con i giovanissimi calciatori che con lo staff.
Samuele Birindelli ha poi affermato: “Mi ha fatto molto piacere incontrare questi calciatori in erba, che ho visto molto vispi ed attivi, oltretutto per me è anche un ritorno indietro nel tempo in quanto su questi campi ci sono cresciuto, venendo a giocare dopo la scuola, ragion per cui la sto vivendo come una situazione un po’ strana esserci tornato in veste di ospite, così che è per me facile dire ai ragazzini di seguire le regole di comportamento senza eccessivi consigli da parte di terzi, spettando ai genitori il compito di educarli, però quando stanno insieme come in occasione di questi campi estivi imparano l’importanza di stare in gruppo che rappresenta la cosa più importante in quanto diviene un percorso di crescita e di stimolo“.
“Proprio per questo –, prosegue il difensore, quando sono da soli sono tranquilli, al contrario di quando vengono influenzati da fattori esterni il che li porta ad agitarsi, ragion per cui ritengo che sia giusto lasciarli sereni e non entrare nelle loro vite quando sono a divertirsi, una situazione che io ho vissuto con alle spalle un padre che conosceva già l’ambiente il che può avermi avvantaggiato, ma a prescindere da questo credo che vi siano genitori bravissimi anche se non sono stati professionisti o non hanno mai giocato, non ritenendo che ciò possa essere o meno determinante nell’influenzare il proprio figlio vedendo nello stesso un campioncino, essendo secondo me giusto aiutarli nel consigliarli, ma poi alla fine lo sanno loro cosa vogliono fare, lasciandoli liberi di divertirsi il più possibile, così come di sbagliare, di crescere ed anche di litigare perché poi se la risolvono fra di loro“.
“E’ infatti questo l’insegnamento – conclude Birindelli – che ho avuto dai miei genitori, per cui non posso che ringraziarli, essendo altresì anch’io genitore da poco così che posso capirli, convinto che non ci sia modo migliore per crescere che gestirsi le cose da solo, al contrario di quando qualcuno cerca di entrare nella tua vita, il che ti porta a fare fatica in certi tipi di situazioni in cui ti rapporti anche male essendo abituato a ricevere l’aiuto di qualcuno che magari al momento non c’è, ed è proprio per questo che io non mi sento di ringraziare qualcuno in particolare per la mia carriera, bensì tutti coloro che hanno creduto in me, dai familiari, amici e via dicendo, poiché quando vi sono persone che credono in te ti trasmettono la loro fiducia e quando, sia un ragazzino che una persona adulta in qualsiasi ambito, avverte la fiducia di chi gli sta accanto, compagni, colleghi di lavoro, capi od allenatori che siano, ecco che è in grado di poter esprimere al massimo le sue potenzialità“.