“Prendiamo atto della sentenza del TAR – scrive l’Amministrazione comunale di Chianni – appena pubblicata in merito al ricorso presentato da due privati cittadini e appoggiato “ad adiuvandum” dal Comune di Terricciola”.
“Il Tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso giudicandolo inammissibile.
Ovviamente non c’è niente per cui essere soddisfatti anche perché, come già qualcuno ha detto, non era dalla sentenza che sarebbe comunque scaturita la soluzione”.
“La sentenza però, ci dice una cosa molto semplice, – scrive l’Amministrazione Comunale di Chainni – che avvalora quello che diciamo ormai da quasi due anni e quello che la Regione ha dichiarato ufficialmente, ovvero che la Delibera n. 629 approvata dalla Giunta Regionale in data 25 Maggio 2020 è l’unico dato certo ed oggettivo”.
“Si può essere o non essere d’accordo (come lo siamo stati in Conferenza dei Servizi) ma questa è l’unica soluzione che in tanti anni di discussione (7 per noi), nessuno è stato in grado di sostituire con qualcosa di più accettabile”.
“Chi oggi dichiara di “montare pezzetto per pezzetto” per giungere ‘politicamente’ ad altra soluzione alternativa, deve prendersi la responsabilità di ciò che dichiara e, per il rispetto che il territorio e soprattutto i cittadini meritano, inizi ad avere seria considerazione della realtà e non della fantasia”.
“Da parte nostra – riporta l’Amministrazione comunale di Chianni- ribadiamo quanto più volte dichiarato sul percorso da tenere: a prescindere dal progetto che sarebbe stato attuato, viste le proposte alternative che parevano essere prospettate, le azioni da intraprendere per l’Amministrazione Comunale di Chianni erano, e sono, due”.
“La prima era la supervisione da parte di esperti del settore che affiancassero Arpat e Proprietà, fornendoci un supporto tecnico-scientifico necessario al monitoraggio di un corretto svolgimento dell’esecuzione del progetto ma soprattutto finalizzato a garantire sicurezza in merito alla salute pubblica. Su questo abbiamo provveduto ad incaricare, tramite gara pubblica, uno studio di esperti ambientali, già operativi in queste fasi propedeutiche al conferimento”.
La seconda era assicurare la chiusura del sito attraverso l’esecuzione del progetto autorizzato senza la minima possibilità di derogare volumi oltre a quelli autorizzati. La competenza per ottenere questa garanzia imprescindibile spetta alla Regione Toscana alla quale abbiamo già presentato una base di accordo con questa finalità.
Alla luce di questi ultimi sviluppi, riteniamo necessaria la disponibilità di tutte le parti coinvolte a sedersi ad un tavolo e portare la Regione a scrivere “nero su bianco” e con formale approvazione, l’impegno concreto e chiaro di scongiurare ogni tipo di ampliamento ed arrivare alla chiusura definitiva come realmente prevede il progetto e come il territorio aspetta da troppo tempo”.
“Il nostro lavoro, – conclude il comunicato a firma dell’Amministrazione di Chianni – ora, si concentrerà su questo, convinti di fare la cosa giusta pur nel rispetto dell’ambiente e soprattutto tutelando senza dubbio la salute pubblica”.