Uno studente di 22 anni è stato aggredito e insultato da alcuni attivisti no vax in pieno centro a Pisa.
L’episodio, su cui adesso sta indagando la Digos, è accaduto sabato scorso intorno alle 18 in piazza XX Settembre, dove si stava tenendo una manifestazione contro i vaccini e la presunta “dittatura sanitaria”.
Vittima della furia no vax è stato Enrico Bruni-Cagianelli, 22 anni, studente di Scienze politiche a Firenze, impegnato attivamente in politica come esponente dei Giovani democratici di Pisa.
A raccontare la sua versione di quanto accaduto è stato lo stesso giovane tramite un lungo post sul suo profilo Facebook, sotto il quale in poche ore si sono susseguiti numerosissimi messaggi di solidarietà.
“Ieri pomeriggio (sabato per chi legge, ndr.) sono stato aggredito in pieno centro da degli attivisti No-Vax. Eravamo capitati con un amico di fronte ad un presidio pieno di cartelli che inneggiavano alla dittatura sanitaria e a un TSO di stato. Incuriositi decidiamo di fermarci per ascoltare qualche discorso”, racconta Bruni-Cagianelli.
“Dopo una serie di interventi pieni di fake news e ipotesi complottiste, prende il microfono una ragazza che inizia a fare illazioni contro i vaccini. Urla: ‘stanno sperimentando farmaci su delle persone, su bambini, sapete chi sono stati gli ultimi a fare sperimentazioni su bambini? I nazisti nei campi di concentramento’. In quel momento mi sono tornate alla mente le immagini di Auschwitz e Treblinka, i filmati degli esperimenti sui gemelli fatti dal dottor Mengele nei laboratori nazisti. Ho pensato a quelle 6 milioni di persone brutalmente uccise, alle testimonianze di sopravvissuti come Liliana Segre e di Sami Modiano. Francamente, una parte inconscia di me non ce l’ha fatta a stare zitta”, prosegue il giovane studente.
“Mi è venuto di urlare ‘ma non diciamo cazzate! Rispetto’. Non avevo neanche avuto modo di capire cosa stesse succedendo che sento gli insulti e poi due colpi vicino al collo. Due uomini sulla cinquantina si erano avvicinati di scatto e sputando verso di me mi stavano spintonando, minacciandomi e insultandomi pesantemente. Le frasi erano tipo ‘dove ce l’hai la siringa? Fammi vedere che ti ci buco’. Mentre stavo per cadere a terra dalle manate dei due signori, la polizia corre verso di noi allontanando queste due persone.
Forse sarebbe andata diversamente se mi fossi limitato a esprimere il mio dissenso sui social, come altri hanno fatto in questi mesi, ma di fronte a tali paragoni non si può restare in silenzio. Nel nostro paese, grazie a chi ha combattuto il nazismo, persone del genere possono anche riunirsi in piazza e gridare alla dittatura sanitaria. Ma sentire paragonare un vaccino che salva vite agli esperimenti dei medici nazisti nei campi di concentramento è qualcosa che fa gelare il sangue. Non è giusto, non è accettabile, è necessario urlarlo in ogni piazza e opporsi senza paura”, conclude Bruni-Cagianelli.
M.S.