L’appello a smettere di fumare e a rivolgersi al Centro antifumo dell’Aoup resta sempre valido (qui i riferimenti per accedere: telefonando allo 050.996467 o inviando email all’indirizzo [email protected] o tramite la Medicina preventiva del lavoro).
In occasione della Giornata mondiale senza tabacco che l’Oms celebra ogni anno il 31 maggio e che quest’anno punta a smascherare l’attrazione del tabacco e dei nuovi prodotti (lo slogan scelto è: “Unmasking the appeal: exposing industry tactics on tobacco and nicotine products”) anche l’Aoup – da sempre in prima linea con azioni integrate e coordinate per indurre la popolazione e i dipendenti a smettere di fumare – ricorda quanto sia fondamentale per la salute la disuassefazione dal fumo, visto che causa in Italia almeno 90mila morti e 8 milioni nel mondo in 12 mesi (Dati Fondazione Veronesi e Aiom per il No Tobacco Day 2025).
Negli anni sono state tante le azioni intraprese in ospedale a Pisa, fra cui l’adesione e la promozione di più programmi di screening per tumore polmonare con Tac a bassa dose, sotto l’egida dell’Ispro- Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica e in collaborazione con i medici di famiglia, su una coorte ben precisa di soggetti fumatori o ex-fumatori con determinati requisiti, per valutare l’efficacia sulla mortalità di un programma di diagnosi precoce di carcinoma polmonare. notizia correlata. Quest’anno Ispro focalizza la campagna sulla tutela dei bambini dall’esposizione al fumo passivo nelle case private, sulla scia di uno studio europeo (https://tackshs.eu/) che ha prodotto una lettera pubblicata sulla rivista Tobacco Control sul diritto dei bambini a vivere in un ambiente pulito e sano, che ha avuto una grande risonanza.
Anche l’Aoup ha investito molto negli ultimi anni sulla necessità di rispettare il divieto di fumo, anche all’aperto, per tutti i dispositivi di inalazione di sostanze contenenti tabacco o nicotina (come prescritto dalla legge n.12 del 6 gennaio 2016) affiggendo striscioni dissuasori ai varchi di ingresso, togliendo tutti i posacenere eccetto quelli ai varchi che invitano a spegnere la sigaretta prima di entrare nel perimetro ospedaliero, aggiornando il regolamento aziendale (diffuso a tutto il personale e ai visitatori tramite un volantino informativo affisso all’ingresso principale), disseminando qua e là cartelli dissuasori, potenziando la vigilanza sia all’interno sia all’esterno, organizzando corsi di formazione a cura del Centro Antifumo dell’Unità operativa di Pneumologia dell’Aoup, comminando sanzioni ai trasgressori.
Oggi i miglioramenti osservati sono tangibili: sono sempre più rare le persone sorprese all’aperto a fumare e non si sono più verificati principi d’incendio a causa di mozziconi abbandonati ancora accesi o allagamenti per intasamento delle caditoie.
Naturalmente l’appello a smettere di fumare e a rivolgersi al Centro antifumo dell’Aoup resta sempre valido (qui i riferimenti per accedere: telefonando allo 050.996467 o inviando email all’indirizzo [email protected] o tramite la Medicina preventiva del lavoro).
Nei prossimi mesi verrà lanciato un questionario rivolto ai dipendenti non fumatori, che sono la stragrande maggioranza, sulla ricerca di ulteriori soluzioni per ridurre il tabagismo in ospedale. I risultati saranno resi noti per diffondere la consapevolezza sui danni alla salute provocati dal fumo.
Il responsabile del divieto di fumo in ospedale chiede anche la collaborazione attiva di tutti i visitatori nel segnalare all’Urp-Ufficio relazioni con il pubblico ([email protected]) ogni infrazione al divieto di fumo per ottenere un ambiente di cura più pulito e più sicuro.
Sui siti Liberodalfumo.it e Giornata mondiale senza tabacco 2025 tante informazioni utili per liberarsi dalla dipendenza della nicotina – (edm). Fonte: Aoup