Uscirà il 28 febbraio ed è già ordinabile l’ultimo romanzo breve (o racconto lungo) del ponsacchino Loris Grassulini.
In data 28/02/2022 uscirà ufficialmente, e sarà quindi ordinabile in tutte le librerie italiane e su tutti i book store on line, l’ultimo romanzo breve (o racconto lungo) di Loris Grassulini dal titolo: “FOBOCRAZIA” edito dalla casa editrice ‘GIOVANE HOLDEN EDIZIONI’.
Il libro è comunque già da subito ordinabile sui maggiori bookstore on line e ovviamente sul sito della casa editrice: https://giovaneholden.it/collane/product/1133-fobocrazia
Grassulini, classe 1976, ponsacchino, laureato in Filosofia, consulente di Orientamento, è appassionato di letteratura, politica e psicologia; è socio amministratore di una azienda che
opera nel settore del gioco legale. Ha pubblicato: Dannati, cld Libri, 2002; Flusso, immagini e parole, Ibiskos Editrice, 2003; Innocenti deliri, Bandecchi & Vivaldi, 2010; Le strane circostanze, Giovane Holden Edizioni, 2021; Virtuosismi da imbianchino, Calibano Editore,
2021.
Il suo ultimo libro è un romanzo breve che si colloca a pieno titolo nella più classica tradizione ucronica e distopica, prendendo spunto e origine da un evento contemporaneo reale e catastrofico: la pandemia di Covid-19.
“La storia, essenzialmente drammatica, lascia trasparire un crudo e viscerale sarcasmo di fondo, equiparando in modo sottile, ma non troppo, le dinamiche di propagazione e affermazione di una entità venefica e impalpabile quale un virus appunto, a quelle di una idea, ma ancor più di una ideologia- sottolinea l’autore-. La narrazione è incalzante a guisa di un semplice spaccato di cronaca, ma nei suoi punti più intensi focalizza l’attenzione del lettore sui fragili equilibri, costantemente messi in discussione, di quelle più elementari logiche sociali che stanno alla base della nostra stessa convivenza civile e della relazione tra l’individuo, i suoi gruppi di appartenenza e il potere costituito.
“La dura battaglia contro una piaga sanitaria planetaria si trasforma ben presto in qualcosa
di forse più orribile: il progressivo e totale annientamento delle più elementari libertà
individuali. Il romanzo non vuole ammiccare in alcun modo alle risibili teorie
complottiste che hanno puerilmente proliferato durante lo sforzo bellico contro la
pandemia da Covid-19, bensì vuole mettere a nudo tutte le fragilità della nostra cultura e
della nostra civiltà contemporanea, usando il virus come dura e calzante metafora della
diffusione di una ideologia malata e mortale. E, ovviamente, non può esserci spazio in questa tipologia di storia per un mieloso e insignificante lieto fine”, conclude Grassulini.