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Ennesima rissa tra detenuti e fiamme in carcere, feriti due agenti

11:09

Le dichiarazioni del Segretario generale dell’OSAPP e del Segretario regionale del SAPPE Francesco Oliviero.

OSAPP

Nel carcere di Firenze-Sollicciano, ieri pomeriggio verso le 18, c’è stato un litigio tra detenuti che ha  determinato l’emergenza successiva e un incendio nella settima sezione. – spiega Leo  Beneduci, Segretario generale dell’OSAPP – I detenuti hanno cercato di forzare il cancello dell’atrio e hanno rotto il plexiglass a protezione“.

Due poliziotti penitenziari hanno riportato lesioni in conseguenza dei disordini. – continua Beneduci – Con notevoli difficoltà si stanno ristabilendo l’ordine e la sicurezza interni con la concomitante chiusura delle celle in settima sezione“.

La situazione del carcere fiorentino, non nuova a consimili episodi nell’ultimo periodo permane esplosiva, – conclude Beneduci – soprattutto nella perdurante assenza di interventi risolutivi da parte delle autorità penitenziarie regionali e centrali“.

SAPPE

Ancora una giornata da dimenticare per la Polizia Penitenziaria di Sollicciano, a Firenze: una giornata di violenza choc e di rabbia. E l’ira del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria è rivolta a tutti coloro che non hanno raccolto, in questi mesi, i reiterati allarmi dei rappresentanti sindacali dei Baschi Azzurri.

Si è vissuto ieri un vero e proprio pomeriggio di follia all’interno del carcere fiorentino. Oramai non si conoscono più le parole per definire lo sbando a cui sono destinati i poliziotti penitenziari di Sollicciano“, denuncia il Segretario regionale del SAPPE Francesco Oliviero.

Ieri si è toccato il fondo e solo grazie al sacrificio e all’abnegazione del personale di Polizia si è evitato il peggio al Reparto Giudiziario. Durante le visite mediche, si sono incrociati detenuti albanesi e nigeriani. Ha avuto luogo un battibecco tra loro ma i poliziotti presenti sono riusciti ad evitare il contatto fisico. I detenuti albanesi sono risaliti verso la Sezione ed hanno atteso l’arrivo del detenuto nigeriano. Appena quest’ultimo ha raggiunto il primo piano del Reparto, è stato aggredito violentemente dai detenuti albanesi. È riuscito, dopo i colpi ricevuti, a raggiungere la propria Sezione di appartenenza e raccontato l’accaduto ai suoi connazionali. – continua Oliviero – Alla notizia tutti i detenuti nigeriani si sono organizzati per vendicarsi. Hanno atteso l’apertura del cancello di sbarramento da parte del personale, per permettere al porta vitto di entrare e distribuire la cena, ed è iniziato il caos“.

Momenti di panico e grande tensione, denuncia Oliviero: “I detenuti volevano uscire per raggiungere gli albanesi nella propria Sezione e vendicarsi. I pochi Agenti presenti del turno pomeridiano hanno bloccato il cancello e, con non poco difficoltà, sono riusciti a chiuderlo. Ma questo non ha fermato i nigeriani che, essendo a regime aperto, hanno prima tentato di forzare il blocco: non riuscendoci, hanno lanciato olio bollente e bombolette di gas incendiate contro il personale. A seguito dell’esplosione di una bomboletta, si è rotto il plexiglass del cancello e due Agenti sono stati colpiti agli occhi dalle schegge“.

Sono stati attimi di terrore e paura e solo grazie al personale che vive in Caserma che, sentito l’allarme, si è precipitato sul posto si è riuscito a mettere in sicurezza il Reparto“, evidenzia il sindacalista. “Il bilancio è catastrofico e dovrebbe far chiedere a chi è preposto alla salvaguardia del personale e della sicurezza dell’istituto se è questo il modo di poter espletare il proprio servizio! Due Sezioni devastate e cinque Agenti di Polizia Penitenziaria al Pronto Soccorso, di cui due con il serio rischio di perdere la vista ad un occhio: pensiamo che tutto ciò possa bastare per fare comprendere che la situazione nel carcere di Sollicciano è ormai fuori controllo. – sottolinea il sindacalista – Non sono più differibili provvedimenti risolutivi e l’allontanamento dei ristretti protagonisti di tale scempio!! Il Sappe Toscana, la sigla più rappresentativa a livello nazionale, regionale e locale non è più disponibile a confrontarsi con questa Amministrazione che non adotta azioni efficaci e risolutive per permettere al personale di prestare la propria attività lavorativa nella dovuta serenità. Saremo pronti a scendere in piazza!“.

Non passa giorno che non si verificano aggressioni nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio in Toscana ed a Sollicciano in particolare: e siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno“, aggiunge Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, che esprime la solidarietà del primo Sindacato del Corpo al Reparto fiorentino di Polizia Penitenziaria.

Capece chiede un confronto con i Sottosegretari alla Giustizia Delmastro ed Ostellari,m ognuno per i rispettivi settori di competenza: “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ci vuole tolleranza zero chi continua a porre in essere comportamenti criminali e delinquenziali durante la detenzione. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità“.

Impietosa la denuncia di Capece: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia“.

Fonte: Comunicato stampa OSAPP – Comunicato stampa SAPPE

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