Il Rapporto 2024 redatto dall’Osservatorio della Caritas fotografa i bisogni sociali del territorio.
Sono soprattutto economiche, lavorative e abitative le povertà rilevate nel territorio diocesano dall’Osservatorio della Caritas di San Miniato e raccolti nel Rapporto 2024, presentato alla stampa venerdì 16 maggio presso la Curia. Tra i bisogni evidenziati dai dati raccolti nei 15 centri di ascolto sparsi tra Valdarno e Valdera a spiccare sono quelli legati alle questioni economiche, riportate da 3685 utenti, seguono quelle lavorative (442), quelle familiari e di salute (rispettivamente 123 e 119).
Un numero importante è quello legato all’emergenza abitativa: 93 persone che si rivolgono ai centri di ascolto Caritas hanno problemi legati alla casa, o perché si trovano in situazioni di sfratto o perché non riescono a pagare gli affitti imposti dal mercato. Naturalmente il disagio abitativo è strettamente legato a quello economico. “Emergono nel Rapporto cause nuove e antiche. Un aspetto che si consolida nei dati è quello del lavoro povero: oggi non basta più avere un lavoro perché il potere di acquisto degli stipendi è spesso inferiore al costo della vita, specialmente se proviene da un lavoro precario e sottopagato. Oggi si è poveri anche con un lavoro!”, dice, nella sua introduzione, il direttore Don Armando Zappolini.
Dal 2021 al 2024 gli utenti della Caritas della Diocesi di San Miniato sono progressivamente aumentati: da 842 a 984. Maggiormente si tratta di italiani (394), marocchini (184) senegalesi (160). I disoccupati/e sono 616, gli occupati/e 124, le casalinghe/i 129. I maggiori interventi effettuati da Caritas hanno riguardato: aiuti alimentari (8530), ascolto e progettazione (1261), il coinvolgimento di enti pubblici o privati (169).
“Il rapporto che presentiamo – mette in evidenza il Vescovo di San Miniato, Monsignor Giovanni Paccosi – nasce dalla realtà dei bisogni concreti dell’altro. L’accoglienza dei bisogni dell’altro rende la carità amore concreto. Caritas, nel servizio alle persone, realizzato insieme alle cooperative, ai volontari e alle volontarie, alle comunità parrocchiali, offre alle istituzioni e alla società civile uno strumento nato sul campo, che descrive uno spaccato attuale e reale della società civile del nostro territorio, facendo emergere tante necessità, tante urgenze, che interpellano tutti coloro che sono impegnati a rendere più umana la nostra società”.