Una scuola toscana ha deciso di dedicare un piano di studi per formare tutte quelle figure professionali che quotidianamente accudiscono l’illustre quadrupede.
Torna domani, dopo due anni, causa covid, la mitica FieraCavalli a Verona. Un evento, nato per gli operatori ed appassionati del settore, che nel corso delle 123 edizioni precedenti, si è trasformata in un irresistibile richiamo per un pubblico, generalista. Spettacoli, Cultura, Turismo, Enogastronomi, e chi più ne ha ne metta in questa 4 giorni che richiama decine di migliaia di persone non solo dall’Italia.
Tra le molteplici iniziative, una in particolare, segnerà questa 124 edizione, l’ingresso di sua “Maestà” il Cavallo, sui banchi di scuola. Per la prima volta infatti, una scuola italiana, manco a dirlo senese, ha deciso di dedicare un piano di studi, per formare tutte quelle figure professionali che quotidianamente accudiscono il nostro illustre quadrupede.
Un avvio al…trotto, dicono dall’Istituto Tecnico Agrario Bettino Ricasoli di Siena che proprio domani dalle 14 alle 15 porterà i propri alunni e parte del comitato scientifico ad incontrare pubblico ed allievi di altri istituti similari nel padiglione 4 zona B2/C2 presso l’Area Forum AGSM AIM.
Il progetto, per ora unico in Italia, ha per tema fondante le varie diramazioni che compongono l'”Educazione, Cura e gestione a terra del cavallo”. Un lavoro certosino, maturato negli anni e reso possibile dalla professionalità ed impegno della rete d’Impresa “Final Furlong”, a cui aderiscono allevamenti, ippodromi, aziende di comunicazione, di molteplici regioni italiane e francesi.
“L’accordo con l’Istituto senese – dichiara il ceo di Final Furlong Maurizio Rosellini – vuole rappresentare un progetto pilota da esportare sul piano nazionale. Attraverso la collaborazione con gli stakeholder del settore e il mondo delle imprese vogliamo arrivare a interloquire con gli istituti agrari e con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per offrire ai giovani, attraverso la formazione specifica sul mondo del cavallo, un interessante e poliedrico sbocco professionale. Questo progetto offre infatti un’ulteriore spinta imprenditoriale al settore, dando al contempo spazio alla passione. Va sottolineato, infatti, come oggi l’universo equestre rappresenti, oltre agli ippodromi e all’attività equestre competitiva, anche uno straordinario volano turistico e sociale, con il cavallo al centro di una rinnovata e innalzata sensibilità. Ma affinché sia la qualità il driver dello sviluppo, è necessario che i giovani ricevano gli strumenti migliori per avvicinarsi allo straordinario patrimonio rappresentato dalla relazione uomo-cavallo”.
Doady Giugliano