Ora i due pazienti, rispettivamente di 61 e 65 anni d’età, hanno ricevuto un’altra chance.
PONTEDERA. Una paziente ultrasettantenne, deceduta nonostante tutti i possibili tentativi terapeutici messi prontamente in atto dal personale sanitario, ha donato gli organi consentendo una nuova prospettiva di vita a due pazienti, rispettivamente di 61 e 65 anni d’età, affetti da una grave insufficienza d’organo. Il prelievo degli organi è avvenuto il 29 giugno scorso.
Il personale della terapia intensiva dell’ospedale “Lotti”, guidato dal dottor Paolo Carnesecchi, ha tempestivamente segnalato il potenziale donatore al Coordinamento ospedaliero donazione-trapianto diretto dalla dottoressa Tamara Biscioni, secondo i protocolli operativi disposti dalla Organizzazione Toscana trapianti.
Una volta accertata la morte dal collegio medico competente (diretto dal dottor Renato Galli e dalla dottoressa Sabrina D’Alonzo, che si sono avvalsi del contributo specialistico di Sara Malasoma), è stata avviata la valutazione di idoneità del donatore dal personale medico ed infermieristico del Coordinamento (con la dottoressa Caterina Pieri), in sinergia con il Centro regionale allocazione organi e tessuti e del Coordinamento aziendale, diretto dal dottor Paolo Lopane.
Nella notte del 29 giugno, presso il blocco operatorio dell’ospedale di Pontedera, le equipe chirurgiche dei centri trapianto delle Aziende ospedaliero universitarie di Pisa e Careggi, con il supporto operativo del personale infermieristico della sala operatoria del “Lotti”, coordinato da Luca Bandini, hanno prelevato gli organi destinati al trapianto.
“Il percorso assistenziale di prelievo e trapianto di organi è tempo-dipendente e molto complesso – spiega la dottoressa Tamara Biscioni – i nostri professionisti sanitari, medici, infermieri e tecnici, sono stati impegnati per l’intera giornata e parte dalla mattina di mercoledì 29 giugno, fino alla notte dello stesso giorno, per portare a termine la procedura e desidero ringraziare la direzione ospedaliera e tutti I professionisti intervenuti per l’ottimo lavoro d’equipe”.
“Sono risultati frutto innanzi tutto del senso etico dei cittadini e delle loro famiglie -dice il dottor Paolo Lopane– di chi ha voluto e saputo esprimere un così alto senso di solidarietà umana. A queste persone va il primo ringraziamento. E’ necessario inoltre ricordare che processi così complessi si realizzano grazie all’impegno della Direzione sanitaria ospedaliera, che ha saputo implementare un modello logistico efficiente e che impegna in modo trasversale le numerose strutture specialistiche dell’ospedale”.
“Questo ulteriore atto di generosità – sottolinea Luca Nardi – stimola i professionisti a sensibilizzare i cittadini sull’importanza della donazione di organi e tessuti e a far conoscere i percorsi attraverso i quali i cittadini possono dichiarare, in vita, la propria volontà“.
Sul sito internet del Ministero della salute, alla voce “Come diventare donatore”, sono elencate tutte le possibili modalità.