Il Consigliere della Lega, Antonio Nanna, affronta la questione della discarica “orfana” di Santo Pietro Belvedere.
CAPANNOLI – Il Consigliere della Lega, Antonio Nanna, affronta la questione della discarica “orfana” di Santo Pietro Belvedere: di seguito il comunicato stampa in versione integrale.
“Nel corso del 2020 il Consigliere della Lega Nanna Antonio, aveva sollevato il problema della discarica “orfana” di Santo Pietro Belvedere (località Quercesecca), mai bonificata, contrariamente a quanto era stato pianificato nel lontano 1990, attraverso un dettagliato progetto di bonifica ambientale, redatto dallo Studio Geologico “Geoprogetti”.
“Questa discarica orfana è tutt’ora inserita nell’elenco dei “Siti con necessità di ripristino ambientale” del “Piano regionale di bonifica aree inquinate” con codice PI-CP-002. Presso questo sito, sepolte dalla vegetazione che nel corso dei 34 anni trascorsi l’ha fatta scomparire dalla vista, sono presenti 7.800 tonnellate di rifiuti solidi urbani, su un’area di 5.300 metri quadrati. Dal 1990 al 2020 nessuno dei Sindaci che si sono succeduti si era più occupato di questa discarica dismessa.”
“Ci sono voluti ben 4 anni di accessi agli atti, interrogazioni, anche a livello Regionale, per far “riaprire il caso” e ci siamo riusciti. Il Sindaco Cecchini lo scorso 22 aprile, contravvenendo alle regole del Consiglio Comunale ha trattato la ultima interrogazione in cui richiedevo di conoscere gli esiti delle indagini svolte e il parere ARPAT, come aveva richiesto l’Assessore regionale all’ambiente Monia Monni, senza la mia presenza, giustificata e comunicata tempestivamente per e-mail al Comune per un mancato rientro dall’estero, per cause indipendenti dalla mia volontà.”
“Ebbene il Sindaco ha letto in Consiglio le conclusioni della Relazione Tecnica redatta dal Geologo Dr.ssa Francesca Franchi (sorella dell’ex Sindaco Luciano Franchi, in carica nel 1990) dello Studio Associato Geoprogetti (anche nel 1990 il progetto di bonifica era stato affidato a Lei). Senza voler entrare nella questione di un possibile “conflitto di interessi”, le conclusioni messe a verbale nel Consiglio del 22/4 non sono le medesime di ARPAT.”
“Il Sindaco ha lasciato intendere che con una operazione di “copertura” (capping) con terreni argillosi impermeabili, la questione sarebbe stata definitivamente risolta, mentre ARPAT,che ha riscontrato il superamento dei limiti di alcuni metalli pesanti, ha dato un parere con “prescrizioni” che prevedono rilevamenti per i prossimi due anni alla presenza di Tecnici ARPAT.”
“La cosa che ovviamente sorprende è che si dovranno fare delle analisi chimico-fisiche per altri due anni, quando le varie amministrazioni che si sono succedute in questi 34 anni (Franchi, Fatticcioni e Cecchini), pur dichiarandosi “ecosostenibili” non hanno mai mosso un dito. In questi 33 anni cosa è penetrato nelle falde acquifere nel sottosuolo di Santo Pietro Belvedere? Ai posteri l’ardua sentenza”. FONTE: ANTONIO NANNA