PISA. Le delusioni patite in ambito familiare, l’acuirsi della solitudine causa covid e la disperazione, avevano leso la psiche dell’uomo che è stato salvato dalla Polizia di Stato e dai Vigili del Fuoco dopo che si era tuffato in Arno. L’uomo voleva togliersi la vita, il racconto dettagliato della Polizia di Stato:
“Alle h 20.15 una pattuglia della Squadra Volante, mentre effettuava un posto di controllo per il rispetto della normativa anti Covid in lungarno Mediceo ang. Via S. Marta, è stata avvisata da un passante che sul vicino ponte della Fortezza vi era un soggetto che aveva scavalcato la ringhiera di protezione con la evidente intenzione di gettarsi in Arno. I poliziotti hanno illuminato con le torce in dotazione il centro del fiume, ben presto notando l’uomo che fuoriusciva dall’ acqua con la testa e che non rispondeva ai reiterati inviti a nuotare verso al sponda del fiume”.
“Dopo aver allertato i Vigili del Fuoco, con l’ ausilio di un secondo equipaggio i poliziotti sono discesi su entrambe le banchine prospicienti il fiume, per cercare di intercettare l’uomo, che appariva vigile anche se non collaborativo. Grazie al flusso della corrente, l’uomo si avvicinava alla banchina del c.d. scalo Roncioni e, a circa due metri dalla banchina veniva agguantato da due poliziotti calatisi in acqua e da un vigile del fuoco nel frattempo sopraggiunto. I soccorritori dopo aver constatato che l’uomo, peraltro privo di documenti, sebbene in evidente ipotermia fosse ancora vigile, hanno allertato il 118 che lo ha trasportato all’ ospedale Nuovo S. Chiara in codice rosso”.
“Il 113 nel frattempo avevano raccolto la segnalazione di una cittadina abitante nella immediata periferia, che aveva ricevuto poco prima un messaggio dal tenore ambiguo da parte del fratello 62enne, che poteva far pensare ad un collegamento con lo sconosciuto appena salvato. Una pattuglia si è precipitata a casa dell’ uomo, trovando a riscontro due biglietti scritti di proprio pugno dall’ uomo che infatti preannunciava il suicidio nell’Arno, motivandolo con le delusioni della vita patite negli ultimi tempi, complice anche l’ acuirsi della solitudine dovuta alla pandemia da Covid. I poliziotti hanno poi fatto un passaggio all’ ospedale, per sincerarsi delle condizioni dell’ uomo che, ripresosi dallo shock, ha confermato di essersi determinato a volersi togliere la vita perché fortemente sconfortato da recenti eventi familiari che lo avevano colpito, e li ha ringraziati per la professionalità e l’abnegazione che gli avevano dedicato”.
“Un altro intervento della Polizia di Stato ha riguardato un cittadino tunisino 43enne, rintracciato in condizioni di clandestinità in piazza Dante e che alla vista dei poliziotti aveva tentato la fuga nei vicoli limitrofi è stato accompagnato nel pomeriggio da una pattuglia della Polizia di Stato al Centro per i Rimpatri di Torino. Visti i precedenti vantati, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ne ha disposto l’ accompagnamento al Centro, in attesa del primo charter utile per la Tunisia”.