A dimostrazione del caos creato dai vari DPCM, emessi per la prevenzione del Covid, volentieri riportiamo una lettera inviataci stamani da una nostra lettrice che racconta il suo “calvario”.
“Buongiorno a voi, sono a scrivervi, visto che nelle telefonate nessuno riesce mai a dare esatte risposte alle mia domande. Sono Vigliotti Susanna, in quarantena cautelativa prima per un collega-contatto positivo dichiaratosi tale il 16/17settembre scorso. Nel frattempo io, che non ero stata bene lo scorso 11 Settembre 2020 con tali sintomi: mal di testa, debolezza, scariche intestinali e tanto dolore muscolare nella zona della colonna vertebrale e della schiena, con bruciore della stessa zona, senza aver mai avuto una linea di febbre, né problemi respiratori, mi ero rivolta al medico di base che mi aveva detto di prendere tachipirina e di aspettare che passasse perché era un virus intestinale. Le ho richiesto di fare le analisi, perché al momento della visita, la saturazione era ottima ed ero senza febbre. In quell’occasione ho richiesto anche la prescrizione di un sierologico, che per il medico non era consigliato. Le analisi (fatte il 15 settembre) avevano come parametri fuori fase, i globuli bianchi, scesi di 2000 unità (4810 a luglio, 2081 in quel momento) e piastrine ulteriormente scese (da 171000 di luglio a 11700). Il medico non ha dato molta importanza alla cosa. Ho comunque fatto il sierologico il giorno dopo, 16 settembre. Il 18 pomeriggio ho fatto anche il tampone per la positività del collega. Domenica 20, risposta: tampone positivo. Di fatto sono chiusa a casa dall’ 11 settembre. Sapevo che dal 18 avrei dovuto fare un altro tampone all’incirca il 1 ottobre. Il 29 sera, mi suona alle 19,00 un’infermiera USCA per farmi il tampone. Ovviamente senza una telefonata anche 10 minuti prima. A questo proposito dico: so perfettamente che questo avviene perché molti positivi in quarantena se ne vanno a spasso. Allora quando non li trovate multateli! Altrimenti sono parametrati alla stessa stregua mia! Altrimenti tutti sono furbi ed io l’idiota. Andiamo avanti: una dottoressa molto gentile il 30 settembre mi chiama per comunicare che l’esito del mio tampone è positivo con bassa carica. Incasso il colpo, non benissimo perché sto bene da molte settimane e pensavo di essere negativa. L’attuale procedura prevede due tamponi di seguito negativi. L’utilità? L’OMS sta dicendo che non ha senso, e che, se i positivi dopo la quarantena di 14 giorni, risultano positivi bassa carica e non hanno sintomi da tre giorni, non sono contagiosi e possono uscire. Considerate che vive con me una bambina di 10 anni, negativa al tampone. Secondo le attuali direttive, potrebbe tornare a scuola 14 giorni dopo il mio secondo tampone negativo. Quanti mesi deve stare a casa ? Vi rendete conto che tutto il mondo fuori è positivo? Aggiungo che la dottoressa sentita il 30 , mi hanno comunicato che mi faranno un nuovo tampone fra una settimana cioè martedi. Un giorno dopo, un’altra dottoressa mi comunica che non è sicura e che sarà forse tra 10 giorni. Quindi?!?!?!? Signori chiedo chiarezza. Se qualcuno riesce ad avere indicazioni più precise, ritengo debba comunicarmele. Segue tampone il 6 ottobre che dopo 5 giorni ha esito negativo. Chiedo se , visto che si parla , secondo nuovo DPCM, che basta un solo tampone e 10 giorni di quarantena, comincio a chiamare i numeri che a volte si a volte no, mi chiamano mper la sorveglianza. nessuno risponde, mando altre email all ipn, ma nulla. Sabato 10 ottobre mi telefona da numero sconosciuto un medico usca, per darmi esito del tampone che ho visto autonomamente il giorno prima. Mentre parlo con lei, che non sa dirmi quando mi faranno il secondo tampone, perche’ la regione toscana deve ancora uniformarsi al nuovo decreto. Mentre parlo con lei , suona il campanello e sul pianerottolo ho un infermiere e con il tampone per me. Seguono altre email con richiesta di procedura per mia figlia chiusa in casa dal 18 settembre con me. Poi mi si risponde solo che sono guarita e mi rilasciano il certificato di guarigione e, riporto di seguito: “Buongiorno, lei essendo guarita può tornare alla vita regolarmente. Sarà inviato prima possibile il certificato di guarigione. Il secondo tampone per sua figlia convivente sarà eseguito nei tempi previsti dalle nuove disposizioni se possibile con procedura drive through.” Dopodichè giorni dopo, così a fantasia, chiama la vigilanza, assolutamente all’ insaputa dell’ aggiornamento del mio fascicolo, con la dichiarazione di guarigione, mi chiede come sto, se respiro e se ho la febbre.. Io ricomincio a dire, e chiedere spiegazioni. Mi si risponde che il medico ha predisposto che per mia figlia, negativa dal 20 settembre, che si richieda per lei il tampone il giorno 19 ottobre. Non di riesce a parlare con nessuno. Ho mandato un’altra email stamattina, dicendo che se non mi chiama o aggiorna qualcuno, mando mia figlia a scuola. Rendiamoci conto che il medico di famiglia non sa dirti nulla; la pediatra idem e la dirigenza scolastica. Idem. Ognuno rimanda ad altri. Chi si prende la responsabilità? Quindi? Perché la Toscana non si allinea al nuovo DPCM? L’ ITALIA è divisa a settori? QUESTO E’ SEQUESTRO DI PERSONA.“
