Un’iniziativa spontanea, nata sui social, che è riuscita a coinvolgere tante persone del territorio. Il racconto degli organizzatori a VTrend.
Dalla Valdera fino al confine tra Polonia e Ucraina, tanti chilometri in bus per portare medicine e offrire un passaggio verso l’Italia a chi scappa dalle bombe. In poco più di una settimana si è formata una grande rete di solidarietà fatta di cittadini che hanno sentito l’esigenza di dare una mano a persone in difficoltà. “Abbiamo comunicato sui social cosa stavamo facendo e le persone hanno voluto contribuire in qualsiasi modo. La risposta è stata impressionante“, hanno spiegato i promotori.
Tra gli organizzatori dell’iniziativa ci sono Fabio Saccomani di Ponsacco, e Silvia Corradini di Capannoli che, insieme a volontari di Livorno (Francesco Cetorelli, Sara Lardani e Giacomo Monti), sono partiti verso l’Ucraina. Stamattina dopo tre giorni di viaggio sono arrivati a Medyka, l’ultimo piccolo paese da 2.800 abitanti in Polonia. “Adesso siamo a 60 chilometri circa da Leopoli – hanno raccontato a VTrend – dove il confine si apre e si chiude in conseguenza dell’allarme per l’arrivo delle bombe o al preannunciare di nuovo attacchi”.
(VTrend – Autorizzato alla pubblicazione dagli stessi protagonisti)
Tante persone da tutta la Toscana hanno partecipato alla raccolta fondi per il noleggio del pullman. “Devo ringraziare – spiega Silvia Corradini – le tantissime persone di Capannoli e di tutta la Toscana che ci hanno aiutato nella raccolta fondi e hanno reso possibile tutto questo. Le donazioni che sono arrivate e che stanno continuando ad arrivare ci consentono di organizzare almeno altri due viaggi”. Il bus noleggiato è di 73 posti, e già 43 persone sono pronte ad essere caricate, ma l’obiettivo è quello di riuscire a riempire tutti i posti disponibili entro la giornata di domani. Il caos al confine è tanto e dare un aiuto non è facile: “Dobbiamo ringraziare Katerina Riabova che ci offre un prezioso supporto logistico. Katerina è una ragazza ucraina che vive in Polonia e ci fa da interprete con le autorità locali e con i profughi ucraini. Senza di lei non potremmo fare niente”, spiegano Silvia e Fabio.
Le parole dal confine. Fabio Saccomani ha raccontato a VTrend l’emozionante scena a cui ha assistito appena arrivato al confine: “Vedere l’immensa solidarietà mi ha riempito il cuore. Il fiume di profughi che arriva in Polonia è accolto da volontari provenienti da tutto il mondo. Questa toccante esperienza mi ha fatto scoprire il vero significato della solidarietà, che è un gesto collettivo e non individuale. In questi giorni sto vedendo l’Europa che vorrei, un’Europa che usa i muri per proteggere e non per separare. La solidarietà che ho visto qui mi ha fatto capire che saremmo in grado di accogliere tutte le persone che scappano da altri conflitti”, ha concluso Saccomani.
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