TOSCANA. Da Siena ad Arezzo, da Follonica a Carrara, stanno aumentando sempre di più i comuni toscani ad aver deciso di chiudere le scuole.
Alcuni si sono limitati a medie e superiori, altri hanno optato per stoppare anche asili ed elementari indipendentemente dal colore arancione o rosso. Questa decisione non risulta però essere supportata da specifiche indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico né, peraltro, da studi orientati a verificare il ruolo dell’attività scolastica nella diffusione del contagio all’interno ed all’esterno dei plessi. Come sappiamo, l’ultimo Dpcm dello scorso 14 gennaio ha infatti sancito la Dad al 50% e la scuola ancor oggi non è ritenuta il luogo privilegiato di contagio. Tuttavia il nuovo Dpcm in arrivo questi giorni, e in vigore dal 6 marzo, potrebbe sancire il ritorno ufficiale alla Dad al 100%, non solo per le aree che si trovano in zona rossa, ma anche per quelle in cui l’incidenza dei casi risulta essere più alta. Ci sarà dunque da modulare le misure in base a Comuni e Province e non già su base regionale.
Secondo l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, quest’eventualità di contenimento del coronavirus non è altro che una scorciatoia e le scuole sono luoghi abbastanza sicuri. I fatti sembrano però non darle ragione e se a Siena la campanella non suonerà più almeno fino al 6 marzo, anche Pistoia e Cecina hanno ripiegato sulla Dad dalla seconda media in avanti. Per quanto riguarda la nostra area anche in Valdera il virus ha nuovamente fatto capolino nelle classi. A Capannoli, ad esempio, sono quattro le classi finite in quarantena a causa della positività di alcuni alunni (leggi QUI); a Vicopisano è stato sospeso il trasporto scolastico dell’autobus C per la primaria a causa della positività di due studenti (leggi QUI); a Santa Maria a Monte (leggi QUI e QUI) e Bientina c’è stata un’esplosione di contagi tra i giovani, con alcune classi in quarantena, tanto da dover intervenire con tamponi a tappeto. Una cosa è certa: la situazione contagi peggiora giorno dopo giorno e la scuola, ancora una volta, è chiamata a fare dei sacrifici che sperava di non ripetere.
L.C.