PONTEDERA. La Toscana potrebbe tornare in zona arancione, già dalla domenica di San Valentino. L’appello di Confcommercio Pontedera al Presidente Giani.
“Non ci possiamo permettere di perdere gli incassi di San Valentino. Per noi sarebbe ancora più drammatico passare in zona arancione prima di lunedì. Mickey Condelli, titolare del Bar Fantozzi e presidente di Confcommercio Pontedera lancia un appello al Governatore della Toscana Giani: “Veniamo da un anno difficilissimo, abbiamo sulle spalle impegni estremamente onerosi a fronte di incassi falcidiati dalle chiusure e dalle restrizioni: non facciamo scherzi, toglierci all’ultimo il San Valentino sarebbe una beffa. Abbiamo prenotazioni da tempo, abbiamo contattato il personale, abbiamo investito e acquistato tutto quanto il necessario per preparare una festa degli innamorati degna di questo nome. Per questo diciamo che non può essere l’oscillazione di uno zero virgola dell’indice RT a compromettere tutto questo lavoro e quindi se zona arancione dovrà essere, chelo sia almeno da lunedì. Quanti soldi dobbiamo ancora continuare a spendere per poi dover buttare via tutto?” – si domanda con preoccupazione il presidente Condelli. “A differenza di altre situazioni, i nostri locali sono luoghi sicuri, dove si adottano le necessarie norme anti-Covid di distanziamento e protezione, e i prodotti sono garantiti” – aggiunge: “Siamo tanti imprenditori che da mesi stiamo lottando con tutte le nostre forze per resistere e continuare il nostro lavoro. Per mesi siamo rimasti chiusi, per altri mesi abbiamo potuto lavorare solo con l’asporto e il domicilio, le principali feste natalizie sono saltate, essere ridotti all’ultimo cosi, nell’incertezza più assoluta, per sapere se lavorare o meno è davvero inaccettabile per noi, e per i nostri fornitori e per gli stessi clienti”. “Se non saremo ascoltati e se la Regione non ci tutelerà, i danni per le nostre imprese e per tutta la filiera della ristorazione sarebbero pesantissimi. Le ultime volte il cambio di colore è avvenuto sempre di lunedì, non si vede perché questa volta, dove c’è una fortissima esigenza di lavoro e di reale sopravvivenza, la situazione dovrebbe essere diversa” – conclude il presidente di Confcommercio Pontedera.