Il Panificio Claudio e Simona è una vera e propria istituzione della Valdera.
Da molti anni, questo panificio pasticceria Claudio e Simona si è guadagnato la fiducia e la stima di numerosi clienti, grazie alla qualità dei suoi prodotti e alla passione che mette nell’arte della panificazione e della pasticceria.
I due punti vendita del panificio, quello storico di Capannoli in via Volterrana e il più recente di Fornacette in via Gramsci, sono il luogo ideale per chi cerca pane e dolci di alta qualità. Qui, infatti, è possibile trovare una vasta gamma di prodotti, dalla semplice pane toscano alla baguette alle torte e alle crostate più elaborate.
Con l’arrivo della Pasqua, poi, il Panificio Claudio e Simona si distingue per la sua produzione di colombe tradizionali, al pistacchio e al cioccolato, oltre all’ottimo “buccellato”. Questi dolci sono veri e propri capolavori di pasticceria, che rispettano le tradizioni e la genuinità della cucina locale.
Ciò che rende davvero speciali i prodotti del Panificio Claudio e Simona è la cura che viene dedicata ad ogni fase della produzione. Dallo scegliere gli ingredienti di alta qualità alla lavorazione della pasta madre, ogni dettaglio viene seguito con attenzione per garantire la massima fragranza e delicatezza dei prodotti.
In un’epoca in cui la produzione alimentare è sempre più industrializzata e standardizzata, il Panificio Claudio e Simona rappresenta un’alternativa autentica e genuina. Qui si può ancora gustare il vero sapore del pane e della pasticceria tradizionale, fatta con passione e con la migliore selezione di ingredienti.
Per chi cerca il meglio del made in Italy, il Panificio Claudio e Simona è sicuramente una tappa obbligatoria nella Valdera.
A proposito di schiacciata di Pasqua, ecco come nasce la tradizione e la produzione di questo alimento: “La Schiacciata di Pasqua è un dolce tipico della Toscana, che ha una storia e delle curiosità affascinanti. Questo dolce ha una forma tondeggiante, simile a quella del panettone, ma il suo nome potrebbe far pensare ad una forma schiacciata e allungata come la schiaccia salata toscana. In realtà, il dolce ha assunto la forma tondeggiante a causa del suo nome alternativo, Sportina, che probabilmente deriva dalla forma tonda dello stesso.
Questo dolce nasce a metà dell’Ottocento, nelle zone di Livorno e Pisa, ma in poco tempo diventa un dolce tipico di tutta la regione, da mangiare a Pasqua come la colomba. Nella tradizione culinaria toscana, questo dolce veniva preparato qualche giorno prima di Pasqua, così da poterlo utilizzare anche come dono per amici, familiari o notabili locali durante il giorno di festa.
Il nome “schiacciata” deriva dal processo di preparazione del dolce, in cui una grande quantità di uova doveva essere schiacciata o “stiacciata” (termine usato nel livornese), per utilizzare il surplus di uova prodotto dalle galline durante la primavera. La preparazione della schiacciata risultava molto laboriosa per i contadini toscani, poiché non disponevano degli attrezzi meccanici da cucina moderni, e la lievitazione naturale richiedeva tempo e attenzione.
La cottura della schiacciata nei forni a legna era un’altra fase importante e complicata nella preparazione del dolce. La temperatura e l’umidità del forno erano difficili da controllare, il che rendeva difficile ottenere una schiacciata gonfia e friabile come avrebbe dovuto essere. Tuttavia, nonostante le difficoltà, la schiacciata di Pasqua è diventata una tradizione toscana molto amata, da gustare durante le festività pasquali in famiglia o come regalo per amici e conoscenti.