CAPANNOLI. Dopo quarant’anni, gli “eroi del Capannoli” si sono voluti ritrovare a tavola per ricordare gli anni felici della gioventù passata sul campo.
Hanno giocato insieme quarant’anni fa, con la maglia del Capannoli, e così hanno deciso di fare una rimpatriata, con la quale sono affiorati aneddoti e ricordi. Qualcuno con qualche chilo e capello bianco in più, ma con lo spirito giovane di sempre, il gruppo ha trascorso una serata emozionante in ricordo dei tempi andati.
Gli anni ’80 stati anni carichi di soddisfazioni per la squadra, campionati di grazia: in tre anni, dalla Seconda categoria, la squadra era riuscita ad aggiudicarsi il posto in promozione. A quel tempo, il campo dove si giocava era ‘sotto la chiesa’, così i capannolesi lo identificavano, altri lo localizzavano ‘sotto il Bernacchi’ (famiglia che abitava nei pressi, il cui figlio Fabrizio, sarebbe poi andato a giocare nel Modena); in quegli anni ogni volta che ‘il Capannoli’ scendeva in campo era sempre un’apoteosi di pubblico’. C’era la passione, l’appartenenza, la voglia di vivere insieme alla squadra il successo di una partita o di un campionato, forse c’era più complicità, qualcuno direbbe: ‘altri tempi’.
Una cena organizzata un po’ per caso, ma che dopo pochi minuti, ha riacceso lo spirito di squadra. “Eravamo un gruppo di amici dentro e fuori dal campo e lo siamo ancora oggi. Questa rimpatriata ne è la dimostrazione: quarant’anni è come se non fossero passati. Qualcuno purtroppo ci ha lasciato, ma è stato un successo di partecipazione“, racconta Leonardo Ricci, promotore della rimpatriata insieme a Roberto Posarelli, proprietario dell’azienda Esanastri e allenatore della squadra in quegli anni. Indimenticabili il Direttore sportivo Spinelli e lo storico Presidente Arcenni. ”
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