Il gruppo di ragazzi di Cani Storti torna in Romagna per aiutare la popolazione a ripulire le città dal fango dopo l’alluvione: una solidarietà che arriva al cuore e dal cuore.
PISA – I ragazzi di Cani Storti, gruppo sportivo legato al Pisa S.C. e all’Avis pisana, tornano al servizio della Romagna martoriata dall’acqua e dal fango per aiutare la popolazione con una seconda spedizione dopo la prima avvenuta qualche giorno fa: venti persone, infatti, a partire questa volta alle 6 del mattino, dopo la prima compagine di cinquanta.
Intervistato da VTrend.it, Emiliano, responsabile dei vari progetti, ci parla, infatti, da via Rinaccio a Faenza, una delle zone più disastrate dall’esondazione del fiume Lamone, una vera e propria “zona rossa” come lo stesso la definisce.
“Adesso stiamo svuotando un casolare dalla melma, mentre parlo mi trovo esattamente nei locali della cantina: il lavoro impiegherà circa un paio d’ore e poi ci sposteremo in altre zone – spiega Emiliano. Nel casolare l’acqua è arrivata, infatti, addirittura a 5 metri di altezza a causa del dislivello della struttura rispetto alla strada: circa 1 metro e 20 sopra ai soffitti.
Per le operazioni, il gruppo si è anche messo a disposizione sia della collaborazione con Emergency sia con un ragazzo originario del posto che coordina i volontari romagnoli.

“Al momento il fango è diventato cemento, specialmente laddove è presente tanto sole: è, infatti, diventato molto difficile da rimuovere – continua Emiliano aggiornandoci sull’evoluzione degli interventi – il problema si presenta soprattutto per le tubature: se solidifica al loro interno occorre spaccare tutto, ma in quel caso i danni all’impianto risulterebbero veramente seri e soprattutto irreversibili”. Molte zone, continua spiegando, sono invece ancora sommerse dall’acqua.
“Anche questo slancio di solidarietà, come gli altri che animano le nostre iniziative – continua Emiliano spiegando il motivo degli interventi – ci viene da dentro: è una cosa umana che si ha o non si ha, ci sentiamo in dovere di farlo. Se un disastro simile fosse successo a Pisa siamo sicuri che molti romagnoli avrebbero fatto altrettanto per i nostri cittadini, per questo credo che possa valere anche in questo caso il concetto del ‘dare e avere’. Siamo felici di dare una mano: le nostre endorfine fanno festa! – scherza con molta emozione – è un “dare e avere” anche questo!”. Il gruppo di volontari tornerà a Pisa nella serata di oggi, sabato 3 maggio.
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