Inaugurato un impianto strategico per i mezzi antincendio che utilizza risorse idriche non potabili, migliorando la gestione delle emergenze sul Monte Serra e riducendo il carico sull’acquedotto pubblico.
In località La Cagnola, l’amministrazione comunale di Calci ha realizzato un nuovo punto di approvvigionamento idrico per i mezzi antincendio che porta con sé diversi benefici: l’ubicazione strategica, nel centro del paese e all’imbocco della Sp56 del Monte Serra, la possibilità di una rapida ricarica delle autobotti grazie all’alta pressione dell’acqua e, non ultimo per importanza, l’utilizzo di una risorsa idrica non potabile, ossia non grava sull’acquedotto pubblico.
Realizzato grazie alla collaborazione con il Consorzio Acqua Valgraziosa ex-Mino Cei, di cui il Comune di Calci fa parte, l’impianto è alimentato dall’acquedotto ex-Mino Cei ed è costituito da una elettropompa, da due serbatoi di stoccaggio da 5mila litri ciascuno e da un idrante, al quale potranno d’ora in poi rifornirsi i mezzi dei vigili del fuoco e dell’antincendio boschivo.
Per salutare la messa in funzione di questo nuovo prezioso presidio antincendio, nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, il responsabile per la Regione Toscana dell’ufficio territoriale di Pisa per gli interventi nel settore forestale e per la prevenzione e controllo incendi boschivi, Francesco Drosera, l’assessore comunale Luca Fanucci, responsabile per Aib, protezione civile e sistema delle acque, e David Bonanni, presidente del Consorzio Acqua Valgraziosa ex-Mino Cei. Presenti anche l’ex assessore comunale Giovanni Sandroni, che ha lavorato al progetto nella passata legislatura, nonché Patrizio Crovetti e Sirio Pellegrini, in rappresentanza dei privati che hanno collaborato con il Comune alla realizzazione dell’impianto.
“Fino a qualche anno fa – ha sottolineato Drosera – si dava per scontato il trovare e l’approvvigionarsi di acqua per spegnere gli incendi. Oggi, purtroppo, sappiamo che non è più così. E considerato che l’Aib si basa ancora al 90 per cento sulla disponibilità di acqua per spegnere le fiamme, così come per raffreddare e bonificare le aree percorse dal fuoco, diventa fondamentale prevenire e soprattutto pianificare i sistemi di approvvigionamento idrico, il più possibile indipendenti dagli acquedotti pubblici. Il Comune di Calci, molto sensibile sul fronte dell’Aib, ha agito da tempo e con lungimiranza, attivando vari invasi e adesso anche questo prezioso punto di approvvigionamento”.
“Il Consorzio ex-Mino Cei – così il presidente Bonanni – è lieto di mettere a disposizione l’acqua proveniente dalla propria condotta, per il servizio di prevenzione incendi fondamentale per la nostra comunità e per le nostre bellissime vallate; plaudiamo a quest’opera importante a cui non abbiamo esitato ad aderire immediatamente. Grazie a tutti i presenti che hanno contribuito a realizzare quest’opera”.
“Le normative più recenti, europee e nazionali, giustamente, impongono di contabilizzare e applicare una tariffa ad ogni punto di approvvigionamento di acqua potabile. Come Comune e come sindaco – questo il commento del sindaco Ghimenti -, tuttavia, mi sono speso affinché Acque Spa e l’Autorità Idrica Toscana introducessero una tariffa poco più che simbolica agli idranti per l’antincendio alimentati dagli acquedotti pubblici. Allo stesso tempo, ci siamo però adoperati per attivare punti di approvvigionamento alternativi, dimostrazione pratica ne sono gli invasi per la raccolta delle acque sul monte e a valle e quest’ultimo impianto, realizzato grazie alla collaborazione con il Consorzio Acqua Valgraziosa ex-Mino Cei”.
“Anche in qualità di delegato Anci Toscana per l’AIB – aggiunge il primo cittadino– mi sento quindi in dovere di lanciare un doppio appello: alle autorità idriche chiedo che riducano le tariffe ai Comuni per i presidi antincendio, perché è assurdo che un’amministrazione comunale debba pagare l’acqua utilizza per fronteggiare un incendio; e ai Comuni chiedo che si attivino comunque per pianificare invasi antincendio non dipendenti dalla risorsa idropotabile, sempre più preziosa a fronte dei cambiamenti climatici cui stiamo assistendo negli ultimi anni”.
“L’uso responsabile dell’acqua, anche non potabile, è sempre più fondamentale – conclude Bonanni -: una goccia in più o in meno può determinare e incidere sulla vita di un bosco o di un territorio e quest’opera va vista anche sotto quest’aspetto, che costituisce uno dei nostri valori fondanti, riportati anche nel nostro Statuto”.