Il sindaco Betti e l’assessora Guainai replicano alle critiche dell’onorevole Susanna Ceccardi sul regolamento di emergenza abitativa.
CASCINA. “Fa sorridere l’ultima esternazione dell’eurodeputata Susanna Ceccardi. Da molti punti di vista. L’ex-sindaca torna a cercare visibilità attaccando il regolamento per l’emergenza abitativa approvato dal centrosinistra, ma lo fa con un eccesso di studiata cialtroneria. A dire il vero l’attacco fa proprio ridere, quando si nota come le norme del regolamento approvato a Cascina siano in buona parte simili o identiche a quelle approvate dal Comune di Pisa”.
Il sindaco Michelangelo Betti replica così alle accuse arrivate da esponenti di vario livello della Lega. “Se si guarda al merito – spiega Betti –, Ceccardi sembra non distinguere tra alloggi di edilizia popolare e per emergenza abitativa. I primi vengono assegnati a lungo termine, in base a un bando, le sistemazioni per l’emergenza abitativa sono invece soluzioni temporanee, per un residente che si trova improvvisamente in mezzo alla strada per uno sfratto esecutivo o per una separazione in famiglia. Proprio per questo il criterio dei due anni di residenza è stato tolto: si sarebbe rischiato di non poter aiutare un cittadino rimasto inaspettatamente senza casa. A quale Comune, se non quello di residenza, potrebbe far richiesta di aiuto? In ogni caso posso rassicurare l’ex-sindaca. Le scelte a Cascina vengono fatte nell’interesse dei cittadini, non sono pro o contro Susanna Ceccardi. Dobbiamo pensare al presente e al futuro, non a una parentesi del passato”.
Sull’argomento interviene anche Giulia Guainai, assessora alle politiche abitative, pure lei finita nel mirino degli attacchi della Lega. “Non c’è stata nessuna battaglia esclusivamente ideologica o insensata vendetta – spiega –. Il regolamento di emergenza abitativa di Cascina è frutto di un’analisi accurata, uno studio dei bisogni e delle nuove emergenze che corre parallelo a numerose azioni e progetti necessari per dare diverse e calzanti risposte. Valutazioni che, come ha dimostrato anche il consiglio comunale pisano in cui si è discusso il medesimo argomento, non possono sottrarsi alle sentenze della Corte Costituzionale. Non c’è alcun criterio di storicità di residenza o discrezionalità di interpretazione nella richiesta di documentazione che può andar contro ai principi di uguaglianza e ragionevolezza. Così si è pronunciata anche la Lega a Pisa, facendo implodere, con poche e silenziose modifiche, anni di politiche becere e discriminatorie”.
A chiudere la questione è ancora il sindaco Betti. “Va infine evidenziato come l’onorevole Ceccardi, da qualche tempo un po’ appannata in termini di consenso, sembra lieta di poter tornare utilizzare un proprio cavallo di battaglia. Il cavallo è ormai invecchiato, ma son quei vecchi classici a cui col tempo ci si affeziona. Anche se non scaldano più, superati da problemi veri. E non solo il tema è ormai usurato, ma anche il vocabolario”.